Barcellonadal 14 al 19 Marzo 2018 |
SpaziOso
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Quattro anni dall'ultima visita della Spagna sono stati troppi per una che la ama come me. Negli ultimi dieci anni ho visitato diverse città spagnole e trent'anni fa sono stata a Barcellona un giorno. Di quel giorno ho solamente un vago ricordo e tra questi c'è la speranza di ritornaci. Non è difficile comprendere il grande entusiasmo con cui ho organizzato il soggiorno a Barcellona. I quattro giorni a disposizione sono stati giusti per visitare quello che desideravo. Con il ritmo accelerato che ho e dura resistere più a lungo. Ho lasciato i piedi in ogni luogo visitato ed il cuore in alcuni. I miei luoghi del cuore a Barcellona sono le piazze piccole lontane dalle orde turistiche, mercati, Parc Guelle, Pedrera, Museo Picasso e il mare. L'ultimo giorno in Placa del Sortidor ho respirato lo spirito della città, ho ascoltato la gente del posto, ho pranzato al El Sortidor seduta al sole pervasa dalla felicità. Ho pensato di poter vivere lì; mi piacciono gli spagnoli. L'altra piazzetta dove sono stata molto bene e dove ho bevuto l'aperitivo del posto, il vermut, è Placa Sant Agusti Vell. Un luogo tranquillo vicino alla chiesa Santa Maria del Mar. A volte con pochi passi si riesce ad evitare la folla dei turisti. Vista la bellezza della città è comprensivo che c'è sempre tanta gente. La Piazza Real, suggeritami da due cari amici, è stato un bel luogo per una sangria con vista palme. Nonostante non tranquillo è stato molto piacevole. Il mercato più famoso La Boqueria, situato nelle vicinanze di Rambla è sempre affollato come d'altronde anche La Rambla. Lì i turisti scattano le foto dei prosciutti iberici e girano con i frullati preparati apposta per loro. Alcuni mangiano e acquistano i prodotti locali da portare a casa come regalo. La Pata Negra è sempre apprezzata ma i prezzi che raggiungono 250 euro un po' meno. Le salsicce catalane sono più convenienti e la confezione di cinque pezzi per dieci euro è una soluzione più accessibile. Sulla confezione c'e pure la bandiera, naturalmente Catalana. Il mercato di Santa Catarina, riconoscibile dal tetto ondulato ricoperto di ceramica colorata è il mercato che mi è piaciuto. E' più piccolo, più tranquillo ed anche il primo mercato coperto di Barcellona ristrutturato di recente. Il Mercato di Sant Antoin è in fase di ristrutturazione e diventerà sicuramente un nuovo punto d'attrazione. Non sapendo dei lavori in corso abbiamo girato intorno allo splendido edificio al quale è rimasta l'ultimo fase, le strade che lo circondano. Tanto verde che riempie ogni angolo della città è una delle caratteristiche che colpisce l'occhio. Le colline intorno sono perfette per lo sviluppo dei parchi e Gaudi non poteva a non crearne uno. Sul Monte Carmelo, Parc Guelle, è una sua opera fiabesca, molto amata dai cittadini e turisti. L'abbiamo raggiunta con l'autobus 24 preso davanti alla Casa Batlò. Vista la bella giornata l'affluenza era tanta e i biglietti per visitare la zona monumentale non c'erano. Siamo saliti fino al punto più alto per goderci la magnifica vista. Scendendo ci perdevamo tra i sentieri volutamente fatti come un labirinto. Il mondo di Gaudi è l'incanto di un genio o un pazzo che a Barcellona ha lasciato tanto. Abbiamo visto la sua prima casa da poco aperta al pubblico, Casa Vicens. L'aveva progettata a soli 31 anni ed è quadrata, spigolosa, molto diversa dal suo famoso stile. La Pedrera, invece, è uno spettacolo unico, un opera d'arte che mi lasciato a bocca aperta. Un palazzo tutto morbido, arrotondato con le magnifiche stanze e il tetto con le sculture. Le sculture in realtà sono i camini funzionanti e il tetto un labirinto con i passaggi nascosti. Insomma, niente è quello che sembra! Penso che i personaggi straordinari come Gaudì, Picasso, Mirò non potevano in un'altra città esprimersi in questo modo. Non è il mio pensiero originale, ma lo condivido. Barcellona è una città piena di energia, vitalità, calore e colore. La sensazione di essere nel luogo dove tutti vorrebbero essere, non mi ha abbandonato durante la mia breve permanenza. La visita di Sagrada Familia, l'ultima sera è stata fatta all'ora del tramonto per la luce più bella all'interno della cattedrale. Immergersi nei colori vibranti guardando in alto seguendo i pilastri fino agli archi altissimi mi fermava il respiro. Era come trovarsi su un altro pianeta. Chissà da dove è venuto sulla terra Gaudì? L'ultimo giorno siamo saliti con la funicolare al Montjuic, un promontorio sopra il porto industriale dove si trova il Castello. Oltre la bella vista e bella passeggiata intorno al castello abbiamo visto gli arcieri che si allenavano. Siccome anch'io da qualche anno pratico questo sport, mi ha fatto molto piacere questo inaspettato incontro. Scendendo verso la città ci sono posti interessanti da visitare come la fondazione di J.Mirò e il Museo Nazionale d'Arte di Catalogna. L'ultimo è situato in un grandissimo palazzo che fu costruito per l'Esposizione universale del 1929. La posizione è dominante, con il monte sopra e la Piazza di Spagna sotto che si raggiunge passando dalla Fontana Magica. Purtroppo di giorno la Fontana Magica non spruzza l'acqua. Di sera, dalle immagini viste, è uno spettacolo di luci e colori molto bello e da quello che ho letto, il tutto è accompagnato con la musica. Sono arrivata alla fine del racconto e la sua fine è all'inizio. Mi spiego, ho iniziato con l'ultimo giorno e il pranzo in Placa del Sortidor. Là siamo arrivati dalla Piazza di Spagna scendendo da Montjuic. Il cerchio si è chiuso. Sarà colpa di Gaudì, ne sono sicura. Girando nelle case, chiese e parchi dove non ci sono né linee rette, né angoli ma delle forme morbide e sentieri diventano come i pensieri… Sì, è così, l'inizio e la fine alla fine si incontrano e il percorso tra i due punti deve essere libero per ognuno. |