Zanzibar

Dal 9 al 16 Marzo 2017
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Trovare l'inizio per raccontare il viaggio di cui hai ancora la testa piena d'immagini è difficile. Anche se sono passati tre giorni dal mio ritorno alla realtà da un mondo completamente diverso dal mio, io sono ancora là, in Africa. Tornarci dopo cinque anni è stato emozionante quanto per la Pavla che ha pianto il primo giorno. Lei era la mia vicina di stanza, era la sua prima volta in Africa, il suo primo viaggio del genere fai da te. Pavla e suo marito, nonostante la loro giovane età, hanno visitato un certo numero di posti e spesso non si sono trovati bene con i viaggi organizzati. Li capisco benissimo e da anni mi organizzo da sola. Oggi con l'aiuto di internet non è per niente complicato, basta capire se stessi per non fare le scelte sbagliate. Chi può sapere meglio di me cosa mi piacerebbe fare o vedere in un luogo? Ammetto che non sono un tipo di gusti facili, lo dimostra anche la mia carta natale che ho analizzato di recente. A Zanzibar volevo passare alcuni giorni nella spiaggia più bella dell'isola e fare un breve soggiorno a Stone Town in un albergo carino, cenare nel ristorante migliore, pranzare al mitico ristorante The Rock. Trovare le informazioni necessarie e fare la prenotazione è davvero un gioco da ragazzi. Ma, il primo passo è prendere il biglietto d'aereo possibilmente ad un buon prezzo e in questo caso, con volo diretto. Vista la direzione che ha preso questo racconto, sarà più un manuale di istruzioni per organizzare il viaggio fai da te.

Dunque, il biglietto d'aereo con volo diretto da Milano e ad un buon prezzo, meno di 500 euro, con Meridiana. A Nungwi, estremo nord dell'isola, ho prenotato tramite Airbnb un bungalow in spiaggia, 5 giorni, 350 euro. A Stone Town, 2 notti da Emerson on Hurumzi, inclusa la cena nella terrazza del loro ristorante, 380 euro. Con largo anticipo ho prenotato il pranzo a The Rock. Lo consiglio perché non ci sono tanti posti ed è molto richiesto perché vale. Decisamente da non saltare. Mentre organizzavo il viaggio ho scoperto che l'immagine di questo posto molto conosciuta, vista mille volte è legata a Zanzibar. Non sapevo che si trova là. Naturalmente non potevo non andarci, costi quel che costi! E' caro e per raggiungerlo bisogna prendere un taxi che non costano neanche poco visto che siamo in Africa, la benzina non è a buon prezzo.

Ristorante The rock si trova su un scoglio Al terazzo sullo scoglio Scimmia rossa vive soltanto a Zanzibar

Soggiornare in un villaggio dei pescatori, vicino alla gente del posto è stata una bellissima esperienza. Al mattino presto in spiaggia si vedevano i pescatori e verso sera i ragazzini che giocavano a pallone. Anche le mucche spesso facevano parte del paesaggio. Non ho capito perché amavano stare sotto il sole cuocente. La temperatura era alta, oltre i 30 gradi e gli esseri umani cercavano l'ombra. Il mare non offriva freschezza essendo caldo quasi come l'aria. Non mi lamento per niente, stavo da Dio. Era così dolce far niente, solo guardare tutte le tonalità del mare.

Nostro alloggio con la palma Oceano azzurro Ragazzi in spiaggia Zebù in spiaggia a Nungwi

A Nungwi si trovano diverse strutture turistiche, da quelle essenziali a quelle di alto livello. Passeggiando sull'immensa spiaggia di sabbia bianca ne abbiamo viste tutte. Alcuni posti erano con le guardie e li ho trovato asettici e tristi. Invece, vicino al nostro bungalow c'era vita, di giorno e di notte. Al tramonto i tavoli dei ristoranti venivano spostati in spiaggia. Con una candela accesa si compiva la magia piena di calore e romanticismo. Neanche la luna piena non si è fatta mancare.

Vicino alla nostra spiaggia c'era Mnarani Aquarium che hanno creato gli abitanti locali per salvare le tartarughe. L'abbiamo visitato e anche nuotato con le tartarughe, ma in un altro posto adiacente all'aquarium. Tutti e due i posti sono pozzi d'acqua naturali, collegati con il mare e circondati con il verde.

Nuoto con tartarughe nella piscina naturale Happy hour su una palafitta Pesce esposto ai turisti per la cena La birra tanzaniana Kilimanjaro spesso ci ha fatto compagnia

Le gite organizzate, cene e aperitivi sulla barca al tramonto non ne abbiamo fatte. Ci siamo goduti il nostro angolino di paradiso assaporando tutta la bellezza intorno a noi, noi due da soli. Qualche sera prendere una birretta in compagnia dei nostri vicini di stanza è stato un momento molto piacevole. Cinque giorni trascorsi in totale relax sono volati velocemente. Siccome non si può andare a Zanzibar e non passare qualche giorno a Stone Town, gli ultimi due giorni siamo stati là. Il giorno del trasferimento da Nungwi a Stone Town ci siamo fermati alla piantagione delle spezie di Kizimbani. L'isola è conosciuta come l'isola delle spezie e ci sono numerose piantagioni dove esse vengono coltivate. La produzione di chiodi di garofano è al primo posto e in inglese si dice "clove". Quante cose si imparano viaggiando!

Il cielo con le nuvole e la terra Foto per turisti nella piantagione delle spezie Kizimbani Frutto di noce di moscato

Stone Town, Città di pietra e anche una delle numerose città bianche sparse per il mondo. Nel secolo scorso fu la capitale del sultanato di Oman. Oggi il palazzo del Sultano, nominato La casa delle meraviglie, è in uno stato pietoso come d'altronde la maggior parte degli edifici della città. Lo stato di degrado è evidente ad ogni passo ma nonostante questo o forse proprio per questo, pieno di fascino africano. L'architettura in stile arabo, oltre a quello coloniale e indiano, ha numerose testimonianze. Magnifiche porte intarsiate si distinguono con le loro decorazioni. I portoni indiani hanno le borchie appuntite come la casa di Freddy Mercury, il famoso cantante di origine indiana.

Pochi edifici della città sono stati restaurati ed uno di quelli è il bellissimo albergo Emerson on Hurumzi che ho scelto per finire la vacanza. Il soggiorno là, nella camera North e cena al ristorante sul terrazzo, ci è rimasto nel cuore. Abbiamo vissuto il nostro sogno di 1001 notte grazie a tutto il personale oltre alla bellezza del luogo. Consigliatissimo!

Terrazzo dell'albergo Emerson on Hurumzi Aspettando la cena sul terrazzo dell'albergo Un altro tramonto del sole
Un letto da sultano Nella vasca; metà fuori, metà dentro la stanza

Un giorno intero più due notti a Stone Town sono stati sufficienti per assaporare la magica atmosfera della città. Penso che visitarlo in giornata toglie quella parte che riguarda la sensazione di sentire un luogo. Tutto si può tranquillamente visitare a piedi e anche da soli. Una delle esperienze più intense per quelli che non hanno mai visto un mercato africano è sicuramente la visita di Darajani, il grande mercato alimentare. Come in ogni posto i mercati sono il cuore di un luogo e là si vede la vera vita della gente. Spesso i visitatori rimangono disgustati davanti agli animali squartati e appesi, la carne offerta in modo non confezionato. Le sensazioni sono forti quanto gli odori sgradevoli e i profumi piacevoli. Un mix unico, caratteristico, indimenticabile.

La casa delle meraviglie a Stone Town Barca a vela tradizionale di Zanzibar Una delle caratteristiche strade di Stone Town Una delle tante porte intagliate Le stoffe africane sono sempre state una mia passione

L'ultima sera dopo un drink in spiaggia abbiamo cenato nei Giardini di Forodhani in riva al mare. Tanta gente e non solo turisti lo frequentano perché al tramonto si riempie di bancarelle con una grande varietà di cibo. Naturalmente, non poteva mancare neanche la pizza zanzibarina, decisamente, non male.

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