Napoli e dintorni

dal 23 Settembre al 27 Settembre 2011
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Panorama di Napoli e Vesuvio da Vomero Da tanto tempo desideravo visitare la città della quale mi piacciono gli abitanti. Mi chiedevo, sarà amore oppure odio (senza temere la risposta). Nella stazione ferroviaria di Napoli ci aspettava la signora Anna. Dopo che ci siamo salutati lei con la fierezza di una vera napoletana dice: "Ma, avete visto quanto è bella la nostra stazione?".

La seguiamo verso l'uscita e attraversiamo la strada caotica e rumorosa. Sembra la capitale di Mozambico, c'è tutto: i palazzi trasandati, sporcizia, africani; insomma, un grande casino e lei con un sorriso beato fa una dichiarazione d'amore verso la sua città: "Napoli è così, tutta scasciata, ma bella!"

Andiamo a lasciare le valigie in albergo in cui ci fermeremo per una notte. E' un albergo molto economico (39 euro, la doppia) vicino alla stazione e come ha detto la signora Anna, ci vanno le puttane. Promette bene, direi, il nostro soggiorno a Napoli non sarà noioso, ci divertiremo, lo sento.

Vogliamo mangiare una vera pizza napoletana e come ci hanno raccomandato; esclusivamente la margherita per sentire il sapore di mozzarella e pomodoro. Sotto casa di signora Anna c'è una pizzeria e la pizza è ottima, ma il caffè a casa sua è un capitolo a se. Prima di salire abbiamo fatto due passi. Non si poteva raggiungere il mare che è vicino per i lavori in corso, però il Pronto soccorso sì ed "è anche comodo averlo vicino per una persona anziana."

Il palazzo si trova in una via stretta con i panni stesi tra i due palazzi che è molto caratteristico. Un'altra cosa che vediamo per la prima volta sono "le vetrine" dei santi su molti palazzi. L'interno del palazzo è ampio con le scale larghe e le porte delle abitazioni sono aperte. Salutiamo la gente e sbirciamo nelle loro case. Salutiamo anche il santo della signora Anna al secondo piano, un santuario con la foto del santo, i fiori e la candela accesa. Sulla porta d'ingresso nella parte interna ci sono le forbici con la funzione di non lasciare entrare le cose brutte in casa.

L'appartamento è molto piccolo, lei vive da sola, ma quando viene il figlio con la famiglia a trovarla ci stanno anche in cinque. Ha fatto un soppalco dove ha messo un grande letto e un balcone per ampliare il cucinotto (naturalmente in modo abusivo, come fanno tutti). Prendiamo il caffè e lei sembra incredula quando le diciamo che ci piace la sua casa. Credo che questa prima sera a Napoli passata in ottima compagnia merita di essere raccontata perché è stata la risposta, la conferma che aspettavo.

Al mattino lasciamo l'albergo e ci fermiamo al bar di fronte per la colazione che a Napoli è fatta di sfogliatelle calde, riccia o frolla, e il caffè più buono del mondo. Tante volte ho bevuto il caffè a Trieste, un'altra città dove si beve un ottimo caffè, ma il caffè a Napoli è il migliore, dicono sia una questione di acqua. Ci trasferiamo in un B&B "Donna Regina" e all'entrata di un portone massiccio tutto "scasciato" incontriamo una signora anziana con la borsa per la spesa, truccata, con la sigaretta in bocca ed un sorriso di benvenuto che ci fa passare dicendo "Welcome, quarto piano!" Adoro le signore napoletane.

Dal balcone si vede la cupola del Duomo che sarà la nostra prima meta. Siamo nel centro storico, nel quartiere Spaccanapoli, nella chiesa dedicata a San Gennaro, protettore di Napoli e come prima cosa assistiamo ad un miracolo che si avvera tre volte l'anno, in maggio, settembre e dicembre. Guardiamo la fialetta con il sangue liquefatto del santo che il sacerdote scortato da due carabinieri sta dimostrando ai fedeli che la baciano. Per noi è stata una cosa inaspettata che ci ha fatto quasi commuovere.

Soggiorno del B&B Donna Regina Un presepe napoletano

Seguiamo le indicazioni del Lonely planet che ci portano a Pio Monte della Misericordia per ammirare "Le sette opere di Misericordia", un capolavoro di Caravaggio, il dipinto considerato il più importante della città. Visitiamo la chiesa di San Lorenzo Maggiore e scavi sotterranei, e passeggiamo nella via acanto dove ci sono numerosi laboratori di presepi. Tanti turisti in cerca di un souvenir, che spesso è un cornetto rosso, fotografano le cose esposte; lo abbiamo fatto anche noi.

La Cappella di Sansevero con il suo famoso Cristo Velato ci ha lasciati a bocca aperta. Assolutamente da visitare e non voglio dire altro. Enorme Basilica di Santa Chiara con i suoi chiostri piastrellati, colorati, illuminati di sole era bellissima.

Il chiostro della basilica di Santa Chiara a Napoli Certosa di San Martino a Vomero

Prima che calasse la sera volevamo vedere Napoli dal punto più alto, il Vomero. In via Toledo abbiamo preso la funicolare e siamo saliti al Castel Sant'Elmo. Il panorama era meraviglioso, il Golfo di Napoli e il Vesuvio davanti a noi, un quadro da cartolina e non è tutto. Sotto il castello c'è la Certosa di San Martino, ricca di dipinti, affreschi, sculture, presepi intagliati, mappe antiche, carrozze, imbarcazioni nella sezione navale, delle vere opere d'arte. Come una volta quando il tempo non era denaro sapevano fare le cose che rimangono. Oggi il tempo è denaro e le cose sono monouso e tanta spazzatura.

Vesuvio e Pompei

Domenica mattina ci uniamo a numerosi turisti in stazione ferroviaria diretti ad Ercolano. Da là partono i pullman per Vesuvio che si raggiunge in mezz'ora. Dopo un breve tratto a piedi in salita si arriva al cratere creato nel 1944, quando è stata l'ultima eruzione. Sotto i piedi del vulcano c'è una vegetazione di un verde brillante in una giornata di scarsa visibilità. Il tempo che abbiamo a disposizione non è tanto, ma è sufficiente per vedere quel poco che c'è da vedere e poi dopo ci aspettano Pompei.

Pompei, città sommersa di lava nel 79 d.C. che la conservata in un modo eccezionale. Gli scavi iniziati nel XVI sec. continuano ancora oggi e gli oggetti ritrovati si possono vedere al Museo Archeologico Nazionale. Sinceramente, non me la immaginavo così grande con le arene e anfiteatri, palestre, terme, tempi, bordelli e ville. Camminare per le sue vie pietrose pensando alla vita che conducevano i suoi abitanti prima di trovare la morte nella lava che ha cancellato tutto e nello stesso tempo ha lasciato tutto come era, mi è sembrato quasi come un incantesimo per il quale non ci sono i rimedi.

Cratere di Vesuvio Entrata nella zona archeologica di Pompei Tempio di Iside a Pompei

Ancora Napoli

Ancora un giorno a disposizione. Direzione Mergellina e Posillipo, la parte occidentale del lungomare. Con l'autobus 140 da Mergellina facciamo la Via Posilipo e scendiamo a Marechiaro, un piccolo porto incantevole, pieno di ristoranti che di lunedì di settembre erano vuoti. Facciamo la foto della finestra sotto la quale ci sono le notte della famosa canzone napoletana dedicata a Marechiaro e prendiamo un caffè sulla terrazza affacciata sul mare. C'è una calma rara, in questo posto che profuma di pesce, le alghe e fiori. Le ville più belle si trovano in questa zona, alcune nascoste dietro la vegetazione che sembra quasi una giungla.

Una famosa canzone napoletana è dedicata a Marechiaro Veduta sui quartieri spagnoli di Napoli Un aereo sopra il palazzo reale di Capodimonte, Napoli

Sul consiglio del proprietario del B&B dove alloggiamo decidiamo di andare al pranzo da "Nenella" e cosi vedremmo anche Quartieri Spagnoli di cui abbiamo sentito parlare, purtroppo per le cose brutte che succedono in questa zona. Ci è capitato di arrivare là nel momento quando è iniziato "lo show" legato ad un gruppo giapponese che registrava ed intervistava i presenti al ristorante. Abbiamo fato un filmato che racconta meglio delle parole cosa succedeva. Guardate:

Abbiamo mangiato da dio, i piati semplici, casalinghi tipo pasta con le patate spendendo 10 euro a testa per un menu completo inclusa una bottiglia di vino. I proprietari, quattro fratelli, erano molto simpatici e al momento di pagamento quando abbiamo iniziato ad elencare cosa abbiamo preso ci hanno interrotto dicendo che se c'è o non c'è una bottiglia di vino si paga sempre 10 euro. Dire che il ristorante era strapieno e che sono venuti anche i giapponesi a filmare dice qualcosa del posto, o no?

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