PortogalloDal 18 al 25 settembre 2021 |
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Fare un bel viaggio all'estero nei tempi del Covid è un bel traguardo. Dopo tre tamponi a pagamento, due dosi del vaccino e un Green Pass in mano ho meritato di vistare il paese che da tanto tempo
volevo vedere. Sono ottimista, ma lo stesso ho deciso di non aspettare i tempi migliori per farlo. Ho dimezzato i tempi e al posto di fare le due settimane in Portogallo che avevo in mente, ne ho
fatto una sola. Come si dice: meglio un uovo oggi che una gallina domani. Applicato nel mio caso sarebbe: meglio Porto oggi che gallo domani.
Mi sono organizzata in due settimane prima della partenza. L'itinerario è stato quello classico per chi visita per la prima volta il Portogallo. Siamo partiti da Malpensa con Ryan Air per Porto e il ritorno è stato con Easy Jet da Lisbona. Ho acquistato il biglietto online per il treno da Porto a Lisbona e ho prenotato due alberghi: 3 notti a Porto e 4 notti a Lisbona. Entrambi gli alberghi hanno soddisfatto le mie aspettative. A Porto ho scelto Moov Hotel Porto Centro di due stelle e a Lisbona Madalena by The Beautique Hotels, quattro stelle. La differenza del prezzo tra i due alberghi era poca perché quello di quattro stelle era in promozione. Madalena Hotel è stato inaugurato l'anno scorso e si trova in una posizione centrale in via Madalena, 5 minuti dalla stazione ferroviaria Rossio. Un'altra cosa importante che ho fatto e quasi ho dimenticato a nominare sono i biglietti che ho comprato su internet per la cantina Càlem a Porto. Ho scelto questa cantina perché dopo la visita e la degustazione include anche lo spettacolo di fado. Devo dire che tutto insieme è stato molto bello ed emozionante. Una signora durante l'esibizione si asciugava le lacrime. La musica e la voce del cantante mi sono arrivavate al cuore senza capire le parole. La lingua non è il mezzo primario per una buona comunicazione. PortoA Porto siamo arrivati sabato sera e mentre trascinavo il trolley sulla strada acciottolata ero già innamorata di questa città magica. L'immagine dell'albergo accanto alla chiesa S. Ildenfosto mi ha incantata. Non voglio cambiare questa frase, ma voglio solo aggiungere che l'albergo e la chiesa, entrambi erano bellissimi. Non volevo dire che l'albergo è più bello della chiesa, ma l'ho visto per primo. Moov Hotel è situato in un cinema Art Deco ristrutturato e la chiesa è stata la prima chiesa ricoperta di azulejos che ho visto in Portogallo. Cosa altro dire, è stato l'amore a prima vista. La serata si è conclusa nei miglior dei modi con ottima cena e vino locale in un ristorante tipico in cui siamo tornati anche l'ultima sera. Il nome del ristorante è Raiz e sicuramente vale la pena di andarci, non solo per l'ottimo cibo e simpatia del personale, ma anche per l'ambiente. Consiglio di salire le scale e vedere come sono i tre piani sopra. Dopo cena siamo scesi al fiume Douro per una romantica passeggiata e siamo tornati in albergo con taxi. Vista la salita da affrontare per raggiungere hotel è stata ottima scelta e poi il taxi in Portogallo non costa molto. Abbiamo spesso 5 euro.Ho pianificato di fare la prima colazione al storico Caffè Majestic, ma era chiuso, domenica è il giorno di chiusura. La giornata era bellissima e dopo pochi passi siamo arrivati alla pasticceria Manteigaria, una delle migliori, se non la migliore dove assaggiare i dolci tipici portoghesi, pasta de nata. Li ho mangiati anche in altri posti e qui per me sono stati i più buoni che abbia mangiato. Il primo posto che abbiamo visitato è stata la Torre Dos Clerigo. Per arrivare in cima abbiamo fatto 225 gradini e la vista dall'alto era molto bella. Un bel panorama a 360 gradi che includeva il fiume, il mare, le case e i parchi. Il secondo posto che volevo vedere era la famosa Libreria Lello, situata vicino alla torre nominata. La coda per entrare era molto lunga e abbiamo rinunciato per quel giorno. Il parco tra questi due posti è molto bello e c'è anche un bar dove abbiamo preferito rilassarci e goderci la giornata. Non sono il tipo che corre per visitare più cose possibili. Appartengo alla categoria dei gaudenti. Visto che c'era la possibilità di fare un giro in barca per vedere i 6 ponti che attraversano il fiume abbiamo scelto di fare questa escursione. Una cosa poco impegnativa e piacevole. Il giorno dopo siamo tornati alla Libreria Lello e siccome c'era meno gente abbiamo deciso di fare la fila. Tutto sommato i 45 minuti di coda valeva la pena ad aspettare per visitarla. La scala rossa posizionata in centro è la parte principale che da' quel tocco fiabesco a tutto lo spazio. La libreria è stata fonte di ispirazione per la scrittrice di Harry Potter che la frequentava quando abitava a Porto. Il tram numero 1 che porta fino all'oceano, l'abbiamo preso e visto che di solito è molto affollato consiglierei di prendere l'autobus. L'autobus fa lo stesso tragitto, non è attrazione turistica e di conseguenza costa di meno ed e meno affollato. Siamo tornati con l'autobus dopo che abbiamo passato un po' di tempo sul terrazzo sopra l'oceano godendo del suo profumo, rumore e colore. Naturalmente tutto accompagnato con una birra fresca. Come prima sera, anche altre due sere ci siamo recati nelle vicinanze di ponte Luis I. Mi è piaciuto questo ponte ad arco in ferro di cui la parte superiore è riservata ai treni. Abbiamo camminato sotto e sopra e devo dire che è stata un'esperienza particolare vedere passare il treno in centro e i passanti al fianco. La vista al tramonto era cosi romantica e si sentiva la musica dal parco nelle vicinanze del ponte. Un bel po' di gente era seduta sul prato e guardava scendere il sole. Il giorno dopo dovevamo lasciare il Porto è mi dispiaceva. La prima sera al ristorante il cameriere ci ha detto: "perché andate a Lisbona, a Porto c'è corazon, noi siamo gente di cuore". LisbonaPrima di prendere il treno per Lisbona abbiamo fatto colazione al Majestic Caffè. Scattare una foto davanti o all'interno dello storico caffè di Porto è un "must" turistico. Dopo che siamo stati a Brasileira di Lisbona posso esprimermi a favore di Majestic. Ma, torniamo allo spostamento in treno ed arrivo a Lisbona. La Stazione Oriente è la stazione principale di Lisbona e l'abbiamo vista dal finestrino senza scendere. Il famoso architetto spagnolo Santiago Calatrava ha fatto il progetto e la stazione è stata terminata nel 1998 per l'Expo. Sicuramente sarebbe stato opportuno visitarla meglio nei particolari, ma siccome il treno proseguiva e la fermata successiva era Santa Apolònia, più vicina al nostro albergo, abbiamo deciso di proseguire. In metropolitana siamo arrivati in albergo nel primo pomeriggio.Dopo 15 minuti eravamo già in strada, in via Madalena che è anche il nome dell' albergo. Il tram 28 pieno di turisti ci è passato accanto mentre noi salivamo a piedi in direzione del Castello di Sào Jorge. Camminando siamo finiti in un posto panoramico, Miradouro de Santa Luzia, posto incantevole, la terrazza ricoperta di azulejos e il pergolato pieno di fiori. La vista era magnifica e la luce molto brillante. Mi ricorderò Lisbona come città della luce, luminosa e di mille colori. Dal terrazzino del bar e una fresca birra ho ammirato tutta la bellezza che mi circondava pensando quanto è grande e bello il mondo. Vagando tra le viuzze dell'aerea più antica di Lisbona, il quartiere Alfama, siamo finiti in un altro punto panoramico. Da Miradouro da Graca, il cui nuovo nome è Sophia de Mello Breyner Andersen, abbiamo visto tramontare il sole. I colori si sono addolciti, la giornata si spegneva e la magia continuava. La prima sera a Lisbona, piena di vita, quasi come ai tempi migliori, mi ha fatto dimenticare un anno di chiusura. L'atmosfera era normale e io come tanti avevo bisogno di normalità. Il giorno seguente siamo andati a Sintra perché la previsione per i giorni successivi dava pioggia. Per fortuna, non è piovuto mai durante il giorno e noi non abbiamo portato l'ombrello. A Sintra si arriva in treno dalla stazione Rossio che tra l'altro distava 10 minuti a piedi dal nostro albergo. Direi che è una tappa d'obbligo, è vicina a Lisbona e ricca di tante attrazioni turistiche. Impossibile a vederle tutte in giornata. Noi ne abbiamo scelto due: La Quinta da Regaleira e il famosissimo Palazzo Pena. Ci ha colpito di più il primo, quello meno famoso e più insolito. Si tratta del grande giardino intorno ad una villa gotica, con tanti sentieri in cui perdersi e tante costruzioni di vario genere. Il Pozzo di Iniziazione, situato in centro al giardino, è la cosa più interessante e non è facile da trovare. Almeno per noi è stato così e abbiamo continuato a cercarlo finché non l'abbiamo scoperto. Una scala a spirale porta fino al fondo e l'uscita è attraverso una galleria naturale. Non è tutto qui, non voglio svelare proprio ogni dettaglio. Sembra che la funzione di questo pozzo era l'iniziazione per qualche tipo di religione. Per raggiungere il Palazzo Pena abbiamo preso un tuk-tuk, che costava di più dell'autobus ed era più divertente. Non abbiamo trovato molta coda in biglietteria e per l'ennesima volta ho pensato che abbia avuto un'ottima idea di visitare il Portogallo quest'anno. I colori del palazzo; giallo, rosso, bianco, blu… insieme al suo ricco interno ed esterno molto variegato su diversi livelli, creano un quadro fiabesco. Un visitatore non può resistere a non scattare una foto in ogni angolo del palazzo. Quando un posto è molto bello provoca questa azione. Il sole splendeva anche il giorno dopo e l'esplorazione della città ancora tutta da scoprire ha continuato. A piedi siamo arrivati in Piazza del commercio, passando attraverso l'Arco da Rua Augusta. La piazza è enorme ed è situata sulla riva del fiume Togo. La poca gente presente non disturbava l'occhio degli ammiratori. Non avevo un piano preciso per la giornata, ma avevo in mente di fare qualcosa insolito o meglio, meno frequentato. Una cosa che volevo fare era vedere Lisbona dalla piattaforma panoramica situata ai piedi della statua di Gesù Cristo che si trova sull'altra sponda del fiume. Con il traghetto abbiamo attraversato il fiume e poi a piedi siamo andati, seguendo il fiume, fino all' ascensore. L'ascensore ci ha portati su e da lì abbiamo proseguito seguendo le indicazioni. Non era vicinissimo, ma per fortuna lungo la strada abbiamo trovato un bar. Già da lontano la vista sul monumento faceva impressione. Non dovevamo aspettare per salire e neanche per prendere i biglietti. La giornata era stupenda e la vista forse la più bella che abbia mai visto. Il ponte sospeso, lungo 2,2 chilometri, che ricorda famoso Golden Gate di San Francisco, costruito dalla stessa compagnia, dominava il paesaggio. Prima di riprendere il traghetto, abbiamo pranzato al porto, al ristorante Farol. La mia felicità era immensa perché finalmente potevo gustare le sarde portoghesi fatte sulla griglia. L'altra cosa interessante che abbiamo visitato era LX Factory, situato sotto il Ponte 25 Aprile che è il ponte nominato sopra. Su internet dove ho trovato le informazioni al riguardo, dicono che è il posto più "cool" della città. Si tratta di una zona industriale abbandonata e recuperata in modo molto originale, dagli artisti e commercianti locali. Numerosi sono ristoranti, bar, negozi con i prodotti locali di alta qualità e i laboratori negli spazi insoliti offrono tanto ai visitatori. Noi siamo stati lì di giorno e visto com'è l'ambiente credo che recarsi di sera sia un'esperienza ancora più suggestiva, soprattutto per la clientela giovane. L'ultimo giorno a Lisbona siamo andati al mare. Il nostro volo di ritorno era di sera e dopo che abbiamo lasciato i bagagli alla ricezione dell'albergo siamo andati alla stazione ferroviaria Cais Do Sodre. Con il treno per Cascais in meno di mezz'ora siamo arrivati a Carcavelos. In 10 minuti dalla stazione eravamo in spiaggia; molto grande, di sabbia dorata e diversi bar. Tutto quello di cui avevamo bisogno era lì, eravamo molto felici. Davanti all'oceano la felicità è un'idea semplice, qualcuno l'ha detto. L'acqua era fresca, ma piacevole, come era piacevole osservare tanti corsisti del surf. Un paio di ore trascorse in relax con l'ultimo bagno della stagione è stato il modo migliore per finire il viaggio in Portogallo, la parte I. Spero che l'anno prossimo ci sarà la parte II. |