Valencia, Spagnadal 11 Maggio a 15 Maggio 2012 |
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Dopo un'altra bella città spagnola il mio desiderio di continuare a visitare la Spagna rimane. Perché? Perché "me gusta" la vita! In quattro giorni a Valencia ci siamo goduti tutte le meraviglie che la città offre ai suoi abitanti ed ai turisti, più di quello che ci aspettavamo. Oltre il mare con lunghe spiagge sabbiose, ci sono tantissimi parchi e giardini molto curati. Trasformare il letto del fiume Tùria in zona verde dopo l'alluvione del 1957 è stata un'ottima scelta. Passeggiare, correre, pedalare o semplicemente riposare nel verde annusando il profumo delle rose, guardando l'acqua delle fontane è bellissimo. Un altro profumo valenziano proviene dagli alberi fioriti che non ho mai visto prima e che profumano di lillà che conosco solo nella forma di un cespuglio. Nelle zone verdi ci sono anche gli animali; nel Bioparc si possono vedere in semi libertà nel loro habitat naturale. L'Oceanografico è un acquario impressionante, l'unico in Europa dove si possono vedere i beluga e i trichechi. E'ovvio che la cosa che mi ha colpito di più è stata la natura e il King Kong di cui parlerò dopo. Il centro della città non era lontano dal nostro albergo Medium Valencia che si trova nelle vicinanze della Città delle arti e delle scienze. Un'ottima posizione ed il rapporto qualità prezzo. Gli autobus n.14 e n. 35 si fermano davanti all'albergo e portano direttamente in centro. Noi abbiamo raggiunto a piedi la stazione ferroviaria Estaciòn del Norte, riconoscibile per la decorazione in ceramica. Accanto c'è la Plaza de Toros, grande arena con i botteghini dove si vendono i biglietti per la corrida con i posti al sole o all'ombra. Da turisti, secondo alcuni irresponsabili, abbiamo presso i biglietti. Abbiamo iniziato il giro delle numerose piazze da quella principale dove è situato il palazzo del Comune, Plaza del Ayuntamiento. Un luogo vivace e colorato con una fontana monumentale, i fioristi e l'ufficio postale, Edificio de Correos, che merita una breve visita. Il Museo Nacional de Ceramica Gonzàlez Marti era la nostra meta. L'ingresso nel cinquecentesco palazzo è davvero spettacolare e l'interno non è di meno. Valencia è famosa per le ceramiche e visitare questo museo è d'obbligo. Picasso ha donato alcuni suoi lavori al museo che mi sono piaciuti molto. Vicino al museo, nella stessa via, si trova il bellissimo negozio di Lladrò con le statuine in porcellana e gres di grande valore. I prezzi arrivano fino a 2 - 3 mila euro. Per conoscere una città bisogna visitare i suoi mercati e il Mercato Central è il posto giusto per farlo. Anche qui la ceramica abbellisce la facciata e insieme alle grandi vetrate e cupola centrale ha quasi l'aspetto di una cattedrale. Nella stessa piazza si trova Lonja de la Seda che è dal 1996 sotto la protezione dell'Unesco. La guida ci ha raccontato tante curiosità; che l'assegno bancario è nato qui, che la produzione della seta era loro e non di importazione dalla Cina. Il valore di seta si stabiliva nella borsa e Valenzia era la città più popolata dell'Europa. Questo mercato è la testimonianza della sua grande potenza che risale all'epoca medievale. 1482 è l'anno della sua costruzione, stile gotico Valenzano, forma di castello. Camminando verso il nord si arriva alla Plaza de la Reina che abbiamo visto anche dal alto, dalla torre campanaria della Cattedrale. La storia del Santo Graal che si trova nel suo interno non l'abbiamo bevuta, ma la orxata (horchata) sì. In piazza Santa Catalina, che è in zona, si trova una hochateria storica con lo stesso nome. Seconda domenica di maggio c'è la festa della patrona della città, la Vergine che in Valenzano è Mare de Déu (Madre di Dio). Plaza de la Virgin era addobbata e pronta per la processione. Una bella piazza pedonale con la fontana ed i bar dove è piacevole sedersi e fondersi con il cuore della vecchia città. Di sera è molto vivace e ci sono tanti posti dove cenare. Spesso nei posti più ricercati bisogna aspettare o rinunciare come noi abbiamo fato con Tasca Angel; un piccolo tapas bar dove si mangia in piedi e c'è sempre gente fuori che aspetta di entrare. La mia piazza preferita è la Plaza Tossal, non solo perché qui ho assaggiato l'acqua di valenzia ed il caipinegra, un luogo strano dove si incontrano le vie in un modo incasinato e piacevole. Credo che questa preferenza è stata condizionata dalla mia personalità come tutte le cose che ognuno di noi sceglie. Salutare Valencia in questa piazza che ci ha regalato anche un piccolo concerto d'addio da un ragazzo con la chitarra seduto sul muretto accanto al bar, mentre una ragazza disegnava, ha confermato la mia scelta del cuore. |