Corrida12 Maggio 2012 |
SpaziOso
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La prima mattina a Valencia siamo usciti dall'albergo e ci siamo indirizzati a piedi verso il centro della città. Di strada c'era Arena che intendevamo ovviamente visitare. Ma già prima di arrivarci ho visto in alcuni bar esposto un depliant che annunciava che quel pomeriggi ci sarà la corrida vera e propria. Arrivati là ho scoperto anche che ci sono ancora i biglietti a disposizione e mi ci sono messo a scegliere i posti, guardando attentamente i prezzi. Quelli più cari erano 142 euro, indubbiamente troppo per le mie tasche. La cosa curiosa che c'è una distinzione nel prezzo tra gli stessi posti che si trovano in ombra o al sole. Alla fine abbiamo preso i biglietti da 18 euro, l'ultimo anello e abbiamo proseguito verso il centro: lo spettacolo iniziava nel tardo pomeriggio, alle 18:30 e avevamo ancora molto tempo a disposizione. 10 minuti prima dell'inizio eravamo seduti in attesa del grande evento e la mia macchina fotografica era già verificata e preparata. La sfilata e la presentazione dei protagonisti e via al primo incontro, non so se lo posso chiamare così. Se non siete mai stati in una corrida, eco in due parole come si svolge. Annunciano il nome del torero ed il peso del toro su un cartellone. Entra il toro e fa qualche giro e il torero lo affronta per pochi minuti, senza provocarlo più di tanto. Dopo entrano i due picadores sui cavali. I cavalli hanno una protezione contro l'assalto del toro. Uno dei picadores infila una lancia due volte nel collo del toro che inizia a sanguinare e perdere le forze. Usciti fuori dall'arena i cavalli arriva il turno dei 3 banderilleros che infilano ognuno due banderillas, le piccole aste lunghe circa 60 – 70 cm, nel collo del animale già ferito, indebolendolo in questo modo ancora di più. Torna in scena il protagonista principale, insieme al toro, il torero. Inizia a provocare il toro con un drappo rosso, eseguendo le varie figure e a volte facendo passare il toro così vicino che i due corpi si toccano tra di loro. Quando il matador conclude che il toro è abbastanza stanco, cerca di ucciderlo infilandogli la spada tra le scapole. La spada dovrebbe raggiungere il cuore e assicurare in questo modo una morte veloce all'animale. Ho detto cerca, perché nel primo incontro che abbiamo visto c'erano 3 tentativi prima che l'animale morisse: non era un bel spettacolo. Nel quarto combattimento il torero è riuscito a infilare la spada nel quarto tentativo, seguito da un grande fischio e proteste del pubblico. Una volta caduto per terra, il toro viene finito con un pugnale di uno dei peones, cioè uno dei gregari del matador. Alla fine la bestia morta viene agganciata per le corna con le catene e tirata fuori arena da due cavalli, lasciando dietro di se una lunga macchia di sangue. Quelli che hanno partecipato ad una corrida avranno la loro opinione a proposito, ma forse qualcuno che non ha mai visto uno spettacolo di genere dal vivo mi chiederebbe cosa ne penso. Dopo il primo combattimento mi sentivo addirittura un po' depresso per le immagini che avevo visto; tutto mi sembrava molto crudele, da macelleria. Quando ho cercato comunque di giustificare l'esistenza di questo tipo di esibizione con la tradizione, mia moglie mi ha fatto presente che qualche migliaia di anni fa c'era anche la tradizione dei combattimenti tra i gladiatori, che oggi non esiste più.
Lo show continuava; ci aspettavano ancora 5 confronti tra l'uomo ed il toro. E devo dire che il secondo era decisamente il migliore e sembravo molto meno crudele rispetto a quello visto precedentemente. Il torero aveva più anni e più esperienza e dominava l'animale con una certa grazia. Nei suoi movimenti c'era qualcosa di poetico, di artistico; sembrava più una danza coreografata che un combattimento. Alla fine anche la morte del toto è arrivata quasi immediatamente e tutto sembrava molto meno inquietante, anche se il risultato finale era lo stesso. Tutto sommato sono contento di aver visto una corrida dal vivo. E' un'esperienza che lascia una certa traccia dentro, perché la morte, anche se di un animale, vissuta in modo così ravvicinato provoca le emozioni forti. E' per questo che probabilmente ci sono anche tanti ammanti dei combattimenti con i tori, quelli che si godono questo tipo di eccitazione. |