MaroccoDal 18 al 25 Aprile 2015 |
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Una settimana alla scoperta di un paese non basta. Si può sempre andare più volte e questo mi consola. La mia prima volta in Marocco, il ritorno al continente africano, non poteva deludermi. Qualsiasi direzione sceglievo partendo da Marrakech. Il classico itinerario con la destinazione Sahara e le sue dune, che sicuramente sono l'immagine più diffusa quando si pensa al Marocco, è stata la mia scelta. I miei amici, Marina e Niki, l'anno scorso hanno fatto questo viaggio. Era piaciuto molto. Mi hanno dato dei validi consigli, fornito libri di guida e messo in contatto con la loro guida e l'agenzia. Come al solito ho contattato più agenzie e questa volta ho scelto quella che mi ha fatto il preventivo più basso (http://www.marvelous-moroccotours.com/it). Le recensioni trovate su TripAdvisor erano tutte eccellenti, prometteva bene ed ha mantenuto le promesse. Il tour di quattro giorni attraverso l'alto Atlante, la più alta catena montuosa del nord Africa che arriva oltre i 4000 metri, ci ha portati al passo del Tizi-n-Tichka (2260 m). Il paesaggio era meraviglioso; le cime innevate, le valli verdi, i ruscelli. La terra rossa e i piccoli villaggi con le case fatte di fango e paglia, il loro metodo tradizionale di costruzione. A proposito di costruzione, abbiamo visto tantissimi cantieri, le nuove città che stanno nascendo e non più con il vecchio metodo. Il cemento e il materiale moderno ed è ricoperto con il colore delle case tradizionali che molti stanno abbandonando. La kasba di Ait Benhaddou, il paesino fortificato, dove oggi vivono ancora alcune famiglie, famosa per i numerosi film girati come Il Gladiatore, Il thè nel deserto, fino al ultimo Il trono di spade, era la nostra prima lunga sosta. L'abbiamo visitata con una guida berbera con la quale abbiamo attraversato a piedi il fiume saltando da un sasso al altro, cercando di non perdere la concentrazione per non bagnarci. Quarzazate, distante pochi chilometri, è altrettanto famosa per i suoi studi cinematografici. Il primo giorno del nostro tour abbiamo attraversato la città andando verso la valle delle rose e la valle del Dadès, dove, abbiamo trascorso la notte in un albergo molto carino e confortevole, Chez Pierre. Eravamo là a fine aprile e le rose hanno iniziato a sbocciare. I ragazzini lungo la strada offrivano le collane di rose di color rosa e i piccoli negozi vendevano i profumi. Tutti i nostri sensi erano ben appagati, inclusa la gola. Nel albergo nominato, abbiamo gustato anche una bottiglia di vino bianco di produzione locale, che in Marocco non capita spesso. Di bere alcolici, intendo. Il secondo giorno del tour è stato il nostro terzo giorno a Marocco; il giorno del arrivo a Marrakech ci siamo fermati per una notte. Proseguendo nella valle del Dadès, siamo arrivati alla Gola del Todra. Un luogo molto suggestivo degno dei film di Indiana Jones. La nostra strada verso il deserto ci offriva la vista sul deserto diverso da quello di sabbia, un'anticamera del deserto vero dove spesso incontravamo il gregge delle capre e qualche dromedario. La porta del deserto è stata l'ingresso ufficiale. Eravamo vicini a Mezouga e alle dune dell'Erg Chebbi dove ci aspettava la cammellata ed il letto in una tenda berbera. Sinceramente, non mi aspettavo il letto, speravo di dormire per terra come fanno i berberi, e di passare una notte più "autentica". La mia esperienza con i cammelli ha meritato un capitolo a parte. Non saltate la pagina seguente. Al ritorno a Marrakech abbiamo fatto l'altra strada, più a sud, passando da Rissani, la prima città imperiale del Marocco. Siccome era il giorno del mercato, il mercato più grande della zona, visitarlo valeva la pena e ci è piaciuto molto. Vi si trovavano gli asini, le capre, le pecore racchiuse nei recinti, oltre alla solita merce già vista negli altri mercati chiamati "suk". A Quarzazate ci siamo fermati per la notte e guarda il caso, ci siamo trovati nello stesso albergo con il nostro gruppo, cinque persone con le quali abbiamo trascorso la notte precedente nel deserto. Il giorno seguente la visita alla casbah Taourirt a Quarzazate, in compagnia della brava e simpatica guida che ha chiamato il nostro accompagnatore Youssef, è stata bella e valeva i dieci euro spesi in due. Ci siamo divertiti e abbiamo conosciuto l'attore locale che ha fatto parte nei molti film girati in zona. I scenari indimenticabili dei canyon, delle oasi e delle montagne ci hanno accompagnato del resto del tragitto fino a Marrakech. La soddisfazione di avere visto una parte molto bella e secondo tanti, la parte più autentica del Marocco, mi ha riempito di gioia. Le mie aspettative sono state raggiunte e avevo ancora tre giorni a Marrakech. Non poteva andare meglio. |