La cammellata – le istruzioni |
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Le quattro domande da fare alla guida, suggerite da Lonely Planet, non sono sufficienti per affrontare una cammellata. Salire sul dorso del cammello per farsi una foto non è la cammellata. E' stata la mia prima esperienza in Egitto quando il mio caro marito mi ha costretta a posare per lui. Seconda volta è stata una breve cammellata nel deserto tunisino, un po' meno traumatica, ma non più piacevole. Siamo arrivati alla terza "prova", questa volta a Erg Chebbi in Marocco. Il cammello non mi odiava, la guida parlava italiano, ho portato con me tre bottiglie d'acqua com'è (era) consigliato, mi sono informata su quanto dista il nostro accampamento e quanto è grande e sono salita "a bordo". Dopo pochi passi, il berbero che camminava accanto, ha fatto la domanda: "Vi piace il cammello"? Dalle sette voci, solo una, la mia, ha risposto: "No"! Cercavo di trovare una posizione che mi facesse meno male e impegnavo tutte le mie forze per non cadere in avanti. Il rapporto del mio corpo nello stesso spazio in cui c'era anche il cammello era fortemente sbilanciato e non riuscivo a trovare l'equilibrio. Anche la minima discesa è stata accompagnata vocalmente dai sospiri: "Aaa..uuu...aaa." che non erano sospiri di godimento anche se erano molto simili. Ogni tanto mio marito che stava davanti a me, mi lanciava delle occhiate interrogative, del tipo: "Sei l'unica che si lamenta"?! Dopo un'ora e mezza di cammellata sono arrivata al campo di pessimo umore. Ho cercato di spiegare che il problema era la sella e che il mio manico era troppo corto. Ho messo subito in chiaro che sarei tornata a piedi. Attraverserò il deserto ma mai più sul dorso di un cammello, ho detto a me stessa. Gli altri partecipanti alla cammellata, alla mia domanda: "Vi è piaciuta la cammellata? Vi fa male il sedere?" hanno detto "sì" ma non molto convinti e gli faceva male il sedere. Il massaggio berbero non è adatto a tutti.
All'alba del giorno dopo, i nostri dromedari (hanno una gobba a differenza dei cammelli con due gobbe) erano pronti. I sei "cavalieri" sono saliti "a bordo" mentre io, con le scarpe in mano li seguivo, finalmente provando il piacere di stare nel deserto e sentire la sabbia fresca di mattino sotto i miei piedi. Per un pezzo ho guidato i dromedari e ho imparato come bisogna affrontare le dune ripide e leggere le impronte degli animali che sono passati di notte. Adesso segue la parte finale: al ritorno, una del gruppo, una ragazza cinese di New York, che tra l'altro all'andata era quella che cammellava meglio di tutti, ha chiesto di scendere dal cammello. E' guarda il caso, aveva il "mio cammello"! Alleluia, mi sono detta. Ecco la prova, sono assolta! Finalmente si è fatta giustizia. La morale della mia esperienza e anche un consiglio: se non vi sentite bene a dorso del cammello, se vi fa male il sedere, se non vi piace la puzza del cammello... insomma se non vi piace, non fatelo. Ai berberi piace camminare nel deserto a piedi nudi. Anche a me è piaciuto molto. Mi è venuto in mente un bel film, una storia vera, in cui una ragazza australiana ha attraversato il deserto a piedi con quattro cammelli che le servivano per portare le provviste. Le esperienze servono a noi e agli altri, raccontandole possiamo aiutare a fare le scelte, giuste o sbagliate, la decisione è vostra. Io ho detto la mia. |