Stati Uniti d'AmericaNew York, Boston e Cape CodDal 14 al 27 settembre 2022 |
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SpaziOso
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L'invito al matrimonio a New York e il libro "La casa estrema" mi hanno portato fino alla punta di un'isola che in origine non era un'isola. Questa volta il racconto lo inizierò dalla
fine, dalla coda appunto. Sono ancora sotto l'effetto dell'oceano che ho ammirato per sette giorni e sono già passati sette giorni dal rientro. Cape Cod, che significa Capo merluzzo,
è diventato isola solo nel 1914 quando è stato scavato un canale per esigenze di navigazione. Oggi è collegato con due ponti e appena attraversato uno dei due, si arriva al villaggio
più antico, Sandwich. Al nostro arrivo la giornata era bella e la passeggiata tra le casette fiabesche in assoluta tranquillità è stata altrettanto piacevole. Ho avuto la sensazione di
trovarmi nella favola della Bella addormentata. Da quel momento in poi l'incantesimo ha fatto la sua parte.
La nostra prima notte a Cape Cod, a Hyannis, era dovuta a un mio errore di prenotazione; a Provincetown mancava una notte. Alla fine questo sbaglio è stato provvidenziale perché siamo partiti da un punto fondamentale della storia dell'isola. Hyannis è legata a doppio filo alla famiglia Kennedy; qui si trovano sia la loro casa, acquistata nel 1928, sia il JFK Museum. Proprio grazie a loro tutta la zona costiera è diventata protetta e nel 1961 parco nazionale Cape Cod National Seashore. I giorni a disposizione sono stati sufficienti per esploralo. Rimango dell'opinione che bisogna dedicare il tempo giusto per assaporare i luoghi. Spesso ho sentito questa domanda: "Cosa fai tutto tempo in questo posto?". Io durante il soggiorno ho percepito la natura selvaggia raccontata da Henry Beston: "I tre grandi suoni elementari in natura sono il suono della pioggia, il suono del vento in un bosco primordiale e il suono del grande oceano su una spiaggia." A Chatam, piccola e pittoresca cittadina di pescatori, siamo entrati nel pieno nello spirito del luogo. Per primo abbiamo visitato il faro Chatham Lighthouse e la bella spiaggia sottostante; mi piacciono i fari e sono stata felicissima dell'idea di vederne tanti. In spiaggia c'era un cartellone con uno squalo che segna il pericolo; l'abbiamo visto pressoché in tutte le spiagge e, per chi non lo sapesse, da queste parti è stato girato il film Lo squalo (Jaws). Sulla mia lista di cose da fare c'era il pranzo al mercato di pesce, al Chatham Pier Fish Market. Siccome eravamo nella zona di lobster, o aragosta, era d'obbligo assaggiare un lobster roll; prima di arrivare al chiosco del cibo, ci siamo divertiti a osservare le foche. Il conto di 3 lobster roll e 2 Coca-cola lo ricorderemo a lungo: non ci aspettavamo proprio un costo cosi alto. Magari non abbiamo capito bene: how much? 118 dollari. Tra parentesi, negli USA è tutto molto caro e il cambio in euro non proprio conveniente. Peccato che l'ottimo pranzo sia stato interrotto da una pioggia che ci ha accompagnato fino a Provincetown; però, quando siamo usciti dal motel Cape Colony Inn, un meraviglioso arcobaleno ci ha dato il benvenuto. P.Town è la città più grande di Cape Cod. E diventata famosa negli anni ‘70 per via del movimento hippy e del turismo LGBT. Quello che si percepisce dal primo istante è l'atmosfera rilassata e non credo sia solo per l'odore di marijuana che si sente ovunque. La strada commerciale, che è anche la via principale, è piena di atelier e gallerie d'arte oltre a negozi e numerosi bar e ristoranti. Vista la fine della stagione estiva non c'era troppa confusione. Le cose da fare o, meglio, le cose che abbiamo fatto sono state lunghe camminate in spiaggia, passeggiate lungo i sentieri segnalati, p visite ai fari, guardare l'oceano, osservare da vicino le balene. Purtroppo non sono in grado di raccontare le emozioni provate e le immagini viste con i propri occhi; le foto non dimostrano del tutto la bellezza dei paesaggi ammirati. Bisognerebbe solo sedersi di fronte all'oceano, e proprio questa è l'immagine che mi è piaciuta tanto. Le persone arrivano in spiaggia con la sedia e si piazzano davanti all'oceano: qui c'è tutto. Anche le ostriche mangiate in vista dell'oceano accompagnate da un ottimo margarita hanno un altro sapore; non me le ricordavo così buone. Mi sono dilungata tanto partendo dalla fine presa ancora oggi dall'emozione rivissuta scrivendo questi appunti di viaggio. Vorrei solo nominare il mio sentiero preferito che è quello che parte da Eastham e si chiama Fort Hill Trail. L'escursione in barca è stata organizzata soltanto due giorni prima dopo aver consultato le previsioni del tempo: abbiamo prenotato online con Dolphin Fleet Whall Watch al prezzo di 70 dollari a persona per 4 ore di durata. Abbiamo visto tra le 45 e le 60 balene e quando uscivano dall'acqua si sentiva il coro delle voci: "Ohhh, ohhh…".
Due notti passate a Boston hanno preceduto il viaggio a Cape Cod. Nonostante il tempo nuvoloso mi è piaciuta questa città considerata la più europea di tutte quelle americane. L'abbiamo girata a piedi perché le distanze non sono esagerate, solo dall'albergo ci siamo spostati in centro con il taxi. I prezzi degli alberghi in centro sono così alti che conviene stare un po' in periferia e usare il taxi o i mezzi pubblici. Come punto di partenza di esplorazione di Boston ho scelto la collina di Beacon Hill perché ho letto che è la parte più bella della città. Infatti, è una bella zona residenziale con le case in mattoni rossi e giardini, balconi pieni di piante e fiori. Naturalmente ci sono anche le bandiere americane che non mancano mai da nessuna parte. Con l'aiuto di un gentile signore che ci ha accompagnati, siamo riusciti a trovare Acorn Street, la via più bella degli USA. E' una stradina acciottolata affiancata da case in mattoni rossi: perché sia considerata la più bella, non lo saprei dire. Dalla collina siamo scesi al parco Boston Common da cui parte l'itinerario Boston Freedom Trail (il sentiero della libertà). Questo itinerario pedonale di circa 4 km è segnalato con dei mattoni rossi, basta seguirlo per scoprire la storia e le attrazioni principali. Lungo questo percorso c'è anche il mercato e al Quincy market abbiamo assaggiato la zuppa di vongole tipica di Boston e il dolce tradizionale, il Boston Cream Pie. Entrambi sono molto buoni, ma merita di essere nominata anche la zuppa di astice che è di un bel colore arancione. Boston è una delle città più antiche degli USA, fondata nel 1630 dai coloni inglesi che con la storica nave Mayflower II sono arrivati prima a Plymouth nel 1920. Abbiamo avuto l'occasione di visitare la nave, che è una replica dell'originale, e ascoltare la storia della traversata. Un viaggio durato due mesi dopo di che hanno vissuto 6 mesi sulla nave perché sulla terra ferma non c'era niente. Gli indiani Wampanoag li hanno aiutato a sopravvivere e il Giorno del Ringraziamento è proprio legato alla festa organizzata per ringraziarli. Al Pilgrim Hall Museum abbiamo visto le case storiche degli inglesi e degli indiani. E stato un bel modo di avvicinarsi a un periodo storico in cui i nuovi arrivati hanno vissuto insieme alla popolazione del posto: come sia andata dopo per gli indiani lo sappiamo tutti. La parte iniziale che ho tralasciato per la fine si è svolta a New York. Tornare nella Grande Mela per la terza volta non era nei miei progetti: Io prendo al volo le occasioni che mi si presentano; è il mio modo di agire. Quando abbiamo ricevuto l'invito per il matrimonio della figlia dei nostri migliori amici, non ho dubbi sulla nostra partecipazione alla loro festa a NY. Anche nostra figlia, che da poco tempo non vive più con noi, è riuscita a prendere le ferie e partire con noi. Credo che per questo motivo, il soggiorno a NY mi sia piaciuto forse di più delle volte precedenti. Per tre notti siamo stati in un albergo nel Queens, vicino al posto dove si svolgeva il matrimonio, e due notti a New Jersey da degli amici. Il tempo era bellissimo e il sole di settembre scaldava ancora bene; il giorno prima del matrimonio lo abbiamo trascorso a spasso visitando alcuni luoghi conosciuti e già visti come Ground Zero, High Line che mi è piaciuto molto l'ultima volta e non mi è dispiaciuto rivedere. Devo dire che New York in autunno ha un fascino davvero particolare. Un momento molto piacevole è stato il brunch in un bar all'aperto nel Greenwich Village: la strada alberata e l'atmosfera bohemienne mi hanno ricordato alcune città europee. Un megacocktail, tra l'altro ottimo, a mezzogiorno è stato molto apprezzato e la giornata è diventata ancora più piacevole. Nel pomeriggio siamo andati alla scoperta di un posto che non avevamo ancora visto e che pochi turisti vanno a visitare, Roosevelt Island. Questa stretta isoletta è situata tra Manhattan e Queens e noi ci siamo andati la prima sera per vedere il tramonto dalla terrazza dove abbiamo cenato. Consiglio di raggiungerla con la funivia da Manhattan per godere una vista particolarmente bella. Nella tranquillità dell'isola il buon riposo in mezzo al verde è assicurato. Siamo rimasti lì fino a tarda sera per goderci questo momento da un'altra prospettiva. La mattinata del giorno del matrimonio, il 16 settembre, è passata velocemente ed è stata dedicata al parrucchiere e al trucco. Siamo andati a piedi dall'albergo al posto in cui si è svolta la festa. La sposa con un vestito non proprio classico era stupenda: anche la terrazza con la vista su Manhattan era niente male. Con gli amici di vecchia data, arrivati da diverse parti del mondo, abbiamo passato una bella serata e, poiché lo sposo è messicano, c'erano i mariachi, mescal, tequila e tanta altra roba... Si è ballato e si è bevuto fino a notte fonda. Il giorno dopo il matrimonio è venuto a prenderci un nostro amico e siamo stati da lui a New Jersey per il weekend. Una grigliata in compagnia insieme ad altri amici è stata l'occasione per stare ancora un po' insieme e parlare della serata precedente. I cinque giorni sono passati in fretta e il 19, il compleanno del nostro amico e di sua sorella gemella anche lei presente, li abbiamo salutati. Lui è andato in ufficio e la sua moglie ci ha accompagnati in aeroporto per prendere la macchina a noleggio. Dopo la sua breve spiegazione, che riguardava soprattutto il cambio automatico, siamo partiti per Boston. Conclusione: il viaggio è andato benissimo e mio marito non ha mai sbagliato una strada, cosa piuttosto rara. Abbiamo visto posti che non pensavamo di vedere e ci siamo divertiti tanto. |