New YorkDal 20 al 28 Dicembre 2014 |
SpaziOso
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Avevo vissuto New York tanto tempo fa con poco entusiasmo. Sono tornata dopo tredici anni per verificare questa mia sensazione chiedendomi perché non mi ha fatto l'effetto come a tutti gli altri? Solo nominando New York la gente salta e ripete "New York! Wow!" Sospettavo che la mancanza del mio entusiasmo era dovuta al modo come ho visitato la città. Avevo capito che per "sentire" davvero un luogo devi stare in quel luogo "a tempo pieno", viverlo come gli abitanti, cercare di farlo per quanto è possibile. Io, invece visitavo la città in giornata e tornavo di sera dagli amici a New Jersey. Ecco dove ho sbagliato. Ho imparato che organizzare il soggiorno sulla base delle proprie esigenze è fondamentale per il successo o meglio per il gradimento del soggiorno. Per la prima volta ho affittato un appartamento e l'ho fatto tramite il sito Airbnb. La zona di East Village, nel cuore di NY, come diceva l'inserzione, era perfetta per me, come tra l'altro ha dimostrato il risultato di un test che serve a scegliere il quartiere. Capiamoci bene, non è stato il quiz a portarmi a East Villige, prima ho preso la decisione e poi mi sono divertita a rispondere alle domande. Devo ammettere che ero sorpresa con la conferma. Allora, qualche volta azzeccano davvero?! Questa volta avevo il "mio appartamento" a East Village e Ivana, la figlia dei nostri amici, a Williamsburg, un sobborgo di Brooklyn. Una fermata di metropolitana e in giro di venti minuti eravamo là. La nostra prima sera in ottima compagnia ha cancellato la notte insonne e la stanchezza dovuta al lungo viaggio. Una piacevolissima passeggiata per le strade di Williamsburg con una sosta al bar per un bicchierino di sidro caldo, speziato e corretto con il whisky (vin brulè newyorkese) prometteva bene. Il punto panoramico dove ci ha portato, sulla sponda di East River, offriva una vista magnifica a Manhattan. Le foto che abbiamo fatto, come spesso accade, non si avvicinano alla immagine vera, quella che ha suscitato l'emozione e la gioia di essere a New York. Milioni di luci accese, un cielo stellato, il riflesso nel fiume e noi tre con sorrisi grandi come la luna; è l'immagine che non dimenticherò mai. Scelta del ristorante giapponese dove abbiamo mangiato un ottimo ramen, Ramen Yebisu, era fantastica e anche molto fortunata; abbiamo trovato subito posto. In tanti ristoranti c'è tanto da aspettare per avere un tavolo. Le attese, addirittura di due ore, non sono una rarità ed è stato il motivo per cui a malincuore ho rinunciato al ramen da Ippudo, qualche sera dopo. Ma, torniamo alla nostra prima sera che si è conclusa con un drink a casa di Ivana. Una vecchia casa di proprietà della signora Pizza di cognome che affitta piccoli appartamenti con prezzi altissimi, difficilmente raggiungibili nelle capitali europee. Le case sono carissime, affitti altrettanto e bisogna guadagnare veramente tanto per potersi permettere di abitare a New York. Spesso la gente quando crea la famiglia e ha dei figli si sposta dalla città verso la periferia dove le case costano molto meno, le scuole ed asili anche e la vita è più tranquilla. I nostri amici hanno fato così e noi abbiamo avuto l'occasione di confrontare i due mondi differenti spostandoci alla vigilia di Natale a casa loro nel New Jersey. |