Oman e Dubai

dal 16 al 24 Marzo 2013
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L'anno scorso esaminavo l'idea di passare qualche giorno al mare in Oman. Alla fine ho concluso che il mare non è un granchè ed il volo diretto per Muscat non mi bastava per andarci. Però, le parole di un'amica che è stata là mi sono rimaste impresse: "si respira l'aria del sultanato". Volevo sentire quest'aria.

Prima di passare al racconto del viaggio spiegherò il mio ragionamento, basato sull'esperienza, che riguarda la scelta di iniziare il soggiorno in Oman con due giorni al mare. Penso che fa bene un po' di adattamento al clima e al fuso orario, prima riposare e poi "faticare". Si sa che la vita dei turisti è dura e per affrontarla bisogna prepararsi mentalmente e fisicamente. Consiglio vivamente di partire con il relax come abbiamo fatto noi.

I primi due giorni ho prenotato Al Qurum Resort, un piccolo resort con 7 camere, situato sulla spiaggia. In mare si entrava direttamente dal cancello facendo un paio di gradini. A destra e a sinistra c'erano delle spiagge deserte e nessuno che prendeva il sole. Ho letto che tutte le spiagge sono pubbliche e mi chiedevo a cosa servono se non c'è nessuno che le usa. Verso sera passeggiando sul lungomare ho avuto la risposta, il calcio, ecco cosa si fa in spiaggia in Oman, si gioca a calcio.

Una partita di calcio in spiaggia di Muscat, Oman Dietro la città ci sono le montagne Ci sono tanti chilometri di lungomare

Come in qualsiasi città del mondo, la piazzetta situata a due passi dall'albergo, era piena di gente che passava una serata tranquilla sorseggiando un caffè o un succo di frutta. Gli alcolici non ci sono nella maggior parte dei locali. Non avrei mai pensato di trovarmi in un pub irlandese in Oman a festeggiare il St.Patrick's Day, naturalmente con la birra. Il pub, scoperto per caso, è nello stesso edificio dell'Al Qurum Resort, dalla parte laterale, vicino alla piazza.

Prima di finire alla festa, alla quale stranamente partecipava anche qualche omanita, abbiamo visitato un centro commerciale che si trovava nelle vicinanze del nostro albergo. Accanto c'era "The Royal Opera House", un edificio molto bello, bianco, come tutte le costruzioni della città. Con l'illuminazione era davvero magico. Mi sentivo benissimo in questo posto già dal primo giorno e dalla prima notte tanto è che ho dormito dodici ore di fila. Che sensazione fantastica! Sarà l'aria del sultanato?!

Il lunedì si cambia l'albergo, per due motivi: essere più vicini alla parte vecchia della città e spendere di meno per dormire. Oman è cara e l'area di Muscat, molto vasta, con un trasporto pubblico quasi inesistente. Spostamenti in taxi sono necessari ed è difficile risparmiare, ma trattare il prezzo e concordarlo prima di salire è consigliato. C'è ne sono tantissimi e non si aspetta mai.

Muscat