Città delle Arti e delle Scienze |
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La prima sera, appena arrivati dall'aeroporto nel nostro albergo ed entrati nella camera, potevamo godersi un panorama parziale sulla Città delle Arti e delle Scienze che si trova a meno di mezzo chilometro dall'albergo: si vedeva l'imponente Palau de les Arts. Siamo passati vicino al complesso due volte, ma l'ultimo giorno del nostro viaggio abbiamo dedicato interamente a questa meraviglia urbana dell'architetto Santiagio Calatrava, nato proprio là, a Valencia. Anche in Italia è abbastanza conosciuto in quanto ha progettato i 3 ponti nel Comune di Reggio Emilia: il ponte centrale, il più grande e spettacolare scavalca la linea ferroviaria ad Alta Velocità Milano - Bologna e l'autostrada A1, mentre i due laterali si trovano sulle viabilità adiacenti. Insieme al Palau de les Arts, aperto nel 2005, dedicato alla musica e teatro, ci sono anche altri edifici. L'Hemisferic, del 1998, ospita un cinema 3D a grande formato, dove si proiettano prevalentemente i film scientifici, dedicati alla natura e gli animali. Il museo delle Scienze (l'anno 2000) è diventato uno dei famosi musei di questo tipo al mondo, in buona parte grazie all'interattività dei suoi contenuti. L'Umbracle, la costruzione era finita nel 2000, è in effetti un grande giardino, con tante palme, coperto da una struttura metallica, semplice, ma di grande effetto visivo. La parte sottostante, in calcestruzzo armato, serve come un grande parcheggio per le macchine dei visitatori del complesso. L'Agora è l'ultimo edificio costruito ed era chiuso e vuoto durante la nostra visita, ma ospita vari spettacoli, tra i quali anche gli incontri sportivi indoor. L'accanto all'Agora c'è la struttura che mi è piaciuta di più: il ponte stralato a forma di arpa, estremamente snello, che sovrasta tutte le altre strutture. E alla fine, una centinaia di metri più lontano si trova l'Oceanografic, aperto al pubblico nel 2003, uno dei più grandi parchi oceanografici al mondo. Ed è l'unico che abbiamo visitato: volevamo fare un cosa come si deve, in pace e relax, senza dover correre da un posto ad altro. Ci sono vari spazi ed acquari dedicati agli abitanti del Mar Mediterraneo, degli Oceani e delle calotte polari. C'è anche una grande cupola che ospita numerosi uccelli. Forse non è il più ricco e il più vasto acquario che io abbia visto, ma concettualmente è molto bello e coinvolgente. Sono molto spettacolari i tunnel sottomarini in vetro, uno è lungo 70 m,e che fanno sentire al visitatore di far parte del mondo subacqueo. Avere sopra la testa uno squalo, oppure un enorme pesce luna è veramente emozionante. Abbiamo visto anche un piccolo spettacolo con una beluga, l'abitante dell'Artico. Ci sono anche degli spettacoli non inclusi nel biglietto d'ingresso, che già per se costa parecchio, cioè 24 euro. Per vedere l'esibizione dei delfini occorre aggiungere altri 15 euro. Da buoni italiani, abbiamo preferito spendere i soldi in un altro posto: per finire in bellezza la nostra visita, ed anche il nostro soggiorno a Valencia, ci siamo concessi anche un pranzo un po' di lusso, nel ristorante dell'edificio centrale, del tutto particolare. La parete è in pratica un acquario pieno di pesci, con qualche squalo piccolo ed alcune razze. Tutti nuotavano in continuazione in una direzione, facendomi anche un po' girare la testa da quel moto.
Mi permetto anche una piccola riflessione, del tutto personale. Ad uno che vive a Milano, in una città sicuramente più conosciuta nel mondo rispetto a Valencia, fa un po' male e provoca una certa invidia vedere tutte queste meraviglie costruite negli ultimi anni, che si possono vedere anche nelle altre metropoli europee. A Milano, come tra l'altro in tutta l'Italia, per quanto riguarda l'architettura sembra che il tempo si sia fermato negli anni 30. Da allora ci sono pochissimi progetti urbanistici nuovi, che farebbero rinnovare e rivivere la città. Con l'evento di Expo qualcosa si muove, speriamo bene. |