CorfùDal 26 al 30 Settembre 2018 |
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Mercoledì 26, giorno di trasferimento e primo giorno di brutto tempo. Sbrigate le pratiche del noleggio auto, con il traghetto abbiamo raggiunto Kerkyra, capoluogo dell'isola di Corfù. Con un nuovo
noleggio auto siamo andati alla ricerca della nostra sistemazione, Villa Edem, sempre prenotata tramite booking, al nord dell'isola e precisamente a Kassiopi, a circa 35 km da Kerkyra.
La ricerca è stata un po' complicata perché in questa isola non ci sono gli indirizzi e neanche il navigatore ci sapeva portare. Per fortuna c'è il rooming europeo e col telefono abbiamo recuperato la signora, gentilissima, che ci ha consegnato le chiavi della villa, con balcone vista mare, dove abbiamo soggiornato per 4 notti. Alla mia amica Angela riaffioravano ricordi sfumati della sua precedente visita all'isola che risalivano a circa 40 anni fa (!!!) ed alcuni nomi di località che avrebbe voluto rivedere. Per esempio Paleokastritsa, nome difficile, ma rimasto bene nella memoria. Ci siamo andati il giorno dopo, con il tempo ritornato splendido e caldo. Tappa intermedia, lungo la strada, è stato Sidari con il suo famoso Canale dell'Amore e successiva sosta nell'entroterra a Doukades alla taverna Elizabeth. Questo piccolo ristorante è caratteristico per la cucina tipicamente greca, a carattere familiare, con i tavolini lungo la strada. Dopo la lunga pausa e pranzo abbondante a base di carne, ci siamo diretti verso Paleokastritsa. Anche se molto differente dai ricordi, rimane sempre un luogo affascinante ed imperdibile è l'attesa del tramonto con colori che passano dall'oro al rubino, senza ritoccare le foto. Per concludere la giornata, ci siamo divertiti ballando e cantando all'Illusions Bar, sotto casa nostra, frequentato da tanti inglesi che hanno scelto Corfù per viverci. Non potevamo non visitare il punto più alto dell'isola: Monte Pantokratoras, approfittando di un altro giorno nuvoloso e non adatto alla vita di spiaggia. L'ultimo giorno a Kassiopi l'abbiamo trascorso in spiaggia ad Avlaki beach, considerata la spiaggia più bella della zona. Il ristorante scelto era Cavo Barbaro con la grande terrazza vicino al mare. Il pesce pescato la mattina stessa e preparato sulla griglia ci è stato servito da un simpatico cameriere che parlava italiano, il quale ci ha detto che qualche giorno dopo sarebbe andato a Milano a vedere la partita del Milan. Il pranzo era ottimo, il posto incantevole, il blu del mare con il suo potere rilassante ha fatto la sua parte; stavamo da dio! Prima che calasse il sole ci siamo spostati in un' altra spiaggia nelle vicinanze, Houhoulio beach. Se non avessi fatto la foto del cartello stradale che indicava la spiaggia di sicuro non mi sarei ricordata del nome. Là abbiamo fatto l'ultimo bagno della vacanza, nell'acqua che era più calda di quella della spiaggia Avlaki. L'ambiente era completamente diverso con tanto verde intorno alla baia che sembrava quasi un lago. Lasciare la casa dopo il caffè mattutino e passare con le valige davanti al "nostro" bar è stato un momento triste. Per fortuna e grazie alla partenza del nostro volo verso sera, davanti a noi rimaneva quasi una giornata intera. Per finire il viaggio in bellezza, siamo andati a visitare l'attrazione principale di Corfù, la villa di Sissi. Un luogo affascinante dove trascorrere un'ora passeggiando nello splendido giardino con numerose sculture immerse nel verde. Il posto centrale è occupato dalla statua dell'eroe della mitologia greca Achille, molto amato dalla principessa. Grazie all'audioguida in taliano inclusa nel prezzo del biglietto è stato molto interessante conoscere meglio Sissi e scoprire anche alcune figure di cui si è paralato come Frini. La nomino perché voglio ricordarmela. Il resto del tempo a disposizione l'abbiamo passato a Kèrkyra. Quando eravamo stati dieci giorni fa non avevamo avuto tanto tempo. Non avevamo visto La Spianada, la piazza principale che contiene un prato verde dove i ragazzi giocano a pallone. Passando davanti alla Fortezza Antica, di fronte alla piazza, ci siamo trovati di nuovo nelle strette vie della città vecchia. La vista del campanile di San Spiridone, la chiesa del santo patrono, ci ha fatto ricordare il nostro primo giorno a Kèrkyra. Girovagando con le valigie ci siamo trovati davanti alla chiesa senza conoscere la sua importanza. C'era tanta gente e un gruppetto di sacerdoti ortodossi che non parlavano greco. Sono venuti con i pellegrini da diverse parti della Serbia. La chiesa custodisce le reliquie del santo al quale sono stati attribuiti numerosi miracoli. L'interno della chiesa è molto bello, decorato con affreschi, icone sacre, candelabri in oro e argento e soprattutto pieno di spiritualità trasmessa dai volti dei devoti presenti. Il racconto è finito e il cerchio è chiuso. Di nuovo si sono incontrati l'inizio e la fine. Il cerchio è rotondo o non è rotondo? Il protagonista del film che amo molto, "Prima della pioggia", diceva: "Il tempo non aspetta, il cerchio non è rotondo." Cercando le nuove mete, rifletterò sul cerchio e magari rivedrò il film. |