Goteborg

Dal 24 al 28 Giugno 2015
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A differenza della Danimarca, dove ho passato giorni per conto proprio con tanto di guida tra le mani, Goteborg è stata una esperienza completamente diversa. Dovete sapere che qualche anno fa, mio cugino e sua moglie si sono trasferiti proprio lì. Lo scorso anno sono venuti a trovarmi e ora era il mio turno di fare loro visita. Sono partita senza informarmi sul nulla, tanto ci avrebbero pensato loro a farmi vedere la città. E, così è stato. Non sono dei tipi particolarmente attivi, il che, mi andava benissimo. Come me, amano molto mangiare e bere delle buone birre artigianali. Sono sicura che la città aveva da offrire più cose di quelle che io ho visto, ma nell'insieme mi sono trovata bene.

La prima cosa che noterete è la quantità di verde in città. Credo che a Goteborg mi sono resa conto per la prima volta di quanto a Milano manchi questo aspetto. Comunque, una bella natura a parte, il giorno in cui sono arrivata io, il centro era pieno di persone. Mi hanno spiegato che gli svedesi hanno delle ferie di circa sette settimane e il loro periodo preferito è proprio giugno, il mese in cui ci sono stata, e motivo per il quale c'era così tanta gente lungo le strade.

Per quanto riguarda le cose da vedere, mi è stato detto che il simbolo della città, Poseidone, è una attrazione turistica da non perdere e quindi sono andata a vedere la scultura. Quello che ho notato è che nei paesi scandinavi, nutrono un grande interesse in materia. Dietro Poseidone, c'è un bellissimo parco che non potete perdere, a mio parere, meglio del dio di mare.

Uno dei canali della cittàa di Goteborg Canale principale di Goteborg Statua di Poseidone è il simbolo di Goteborg Haga è uno dei quartieri più belli di Goteborg

Un quartiere che vale la pena di visitare, in quanto il più antico della città, è Haga. Ci sono negozi, bar, ristoranti e il tutto è circondato dagli antichi edifici. Nei paraggi, trovate una delle maggiori attrazioni della città, la chiesa del pesce. Di cosa si tratta? E' un mercato di pesce, considerato il più lussuoso della città. Io non frequento mercati, solitamente. Non gradisco gli odori. Qui dentro non vi accorgerete neanche di essere circondati dai pesci. E' tutto pulitissimo e profumato. Ci sono anche delle varietà che non troverete mai in Italia. Al piano di sopra trovate un ristorante ma io vi consiglio di comprare dei piatti pronti che trovate e sedervi fuori sui tavoli di legno, dai quali, avrete una magica vista sull'acqua. Tempo permettendo, naturalmente. Mi hanno spiegato che i locali amano mangiare i gamberetti, per cui non vi sorprendete se al tavolo accanto al vostro troverete coloro che li puliscono e mangiano, anzi, provateli, sono ottimi. Quella del pesce, è stata una bella sorpresa e dato che sono nata al mare e sono in grado di capire se una qualità è buona oppure no, a Goteborg ho mangiato uno dei migliori pesci di sempre. Per cinque giorni di fila. Crudo o cotto, era eccellente.

Pausa con una buona birra svedese La chiesa del pesce Mercato di Goteborg

Mi è dispiaciuto molto non poter fare una gita con la nave che mi avrebbe portata a visitare le numerose isole che circondano la città. Purtroppo, i tour partivano dal quattro luglio. Ho rimediato in parte salendo sulla barca che i locali usano al posto del tram, per esempio, e ho avuto modo di vedere una piccola parte della città dalle sue acque. Ho anche scoperto che il suo porto è il più grande di tutta la Scandinavia. Sempre al porto, era primo pomeriggio, ho notato una festa privata su una bellissima barca con uomini in giacca e cravatta che ballavano mentre sorseggiavano del vino. Più tardi ho cercato di capire lo stile di vita. Mi è stato spiegato che lo standard delle persone è alto, amano mangiare, bere bene e stare all'aria aperta. Tutti motivi per cui, effettivamente risultano essere molto rilassati (e hanno pure un piacevole aspetto).

Porto da dove partono le navi

Come la Danimarca, anche la Svezia è piuttosto cara e quindi se pensate di fare compere di vestiti oppure cosmetici, vi conviene non farlo. Gli stessi prodotti potete trovarli in Italia con circa il venti percento in meno. Però, se volete comprare qualcosa di tipico del design svedese, vi segnalo il loro più famoso marchio; Acne Studios. Pare che i turisti giapponesi adorano i loro abiti ma tenete conto che siamo sui livelli di Prada come prezzi.

Se avete un buon conto in banca e siete dei romantici, fate una prenotazione da Sjomagasinet, il ristorante con una stella Michelin affacciato sul porto. Dopo, potete anche chiamare un taxi e farvi portare in aeroporto. Tornerete felici in patria. Sempre se, al ritorno non troverete quaranta gradi, contro i quindici di Goteborg. Ma del resto, chi può dire di avere tutto nella vita? Appunto.

Alla fine del racconto non posso fare a meno di scrivere due righe a proposito del concerto rock che ha entusiasmato i miei genitori. Già, c'erano anche loro insieme a me. Sono tornati indietro, negli anni settanta quando i gruppi Sweet, Slade e Smokie sono stati all’apice delle loro carriere. Dopo quarant’anni hanno ancora un pubblico e sono meglio adesso, parola di mio padre. Per lui è stato uno dei più belli concerti e per mia madre, che è una grande osservatrice, loro due erano tra i più giovani. Si sono fati anche un selfie, seduti sul prato mentre aspettavano l’inizio del concerto.

Aspettando il concerto si può fare anche un selfie Un'appassionata dei gruppi musicali degli anni 70 The Slade in azione

Il giorno del ritorno in Italia con il volo serale sono andati a visitare un’isola. Nonostante una giornata nuvolosa, hanno preso il tram 11 (anche il 9 va bene) che porta a Saltholmen da dove partono i traghetti per le isole. La loro isola era Styrso, un’oasi di tranquillità e natura intatta. Percorrendo diversi sentieri, segnalati molto bene, hanno visto quasi tutta l’isola in due ore. E' cosa dire di questa idea di mia madre, farsi fotografare sulla roccia come una sirena? Sono figlia della Sirena dell'isola Styrso.

Isola Styrso, una delle tante che compongono l’arcipelago di Goteborg In posa su un molo La sirena dell’isola di Styrso in Goteborg

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