Canali di Amsterdam |
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Come al solito, il desiderio di vedere più cose possibili, ha avuto l'effetto e alla sera non sentivamo più le gambe. Il giorno dopo abbiamo deciso di usare la barca per guardare la città dall'acqua; un ottimo modo per riposare mentre si godono le bellezze della città da un'altra prospettiva, dal basso. A disposizione degli abitanti e specialmente dei turisti ci sono le navi corriere. Comprando un biglietto giornaliero di 20 euro, si può scendere e risalire dal mezzo quando si vuole. Un'altra giornata di sole, seduti sulla barca, felici di essere in questa splendida città. Siamo partiti subito via canale più esterno perché volevamo vedere il mulino. Oltre il mulino abbiamo visto anche il Museo navale ed il Nemo, un edificio progettato da Renzo Piano che assomiglia ad una nave. I canali sono disposti intorno al centro storico formando una rete di mezzi cerchi concentrici. Siccome nel corso degli anni cresceva la popolazione, la città si allargava (partendo dal XVI secolo) costruendo nuovi canali che anche oggi sono un posto che serve per diversi usi. Durante il fine settimana sono molto trafficati dalla gente che mangia, beve e si diverte a stare sull'acqua; ci sono veri e propri happy-hour che si possono vedere nelle barche che girano su e giù. Ma, sull'acqua si vive anche, le case galleggianti sono un'altra caratteristica di Amsterdam e ne abbiamo viste tante.
Gironzolare per le vie di Amsterdam, tra numerosi koffieshop, sexy-shop, mercatini e bruin caffè è stato molto divertente. Mi è sembrato che tutti si sentono a proprio agio; dalle signore che sceglievano i vibratori in un sexy-shop, al signore che con il figlio piccolo comprava l'erba in un koffieshop. Nel quartiere di Jordaan, siamo stati attirati dalla musica che proveniva da un locale e siccome avevamo anche un po' di fame ci siamo fermati per pranzo. L'atmosfera era molto vivace, c'era gente che cantava e sul menù, finalmente, un piatto tipico olandese. Dopo una lunga attesa è arrivato il piatto che merita un'accurata descrizione. Una grande tazza (tipo da caffelatte per colazione) dalla quale spuntavano fuori due pezzi di salsiccia che erano infilati nel purè di patate con l'aggiunta di cose non tutte identificabili (ho riconosciuto i pezzettini di carote e cavolo). La ragazza che ci ha servito ha detto in italiano (suo padre è di Taranto): "Voi mangiate la pasta e noi mangiamo cosi. "Una cosa mi è stata chiara; ecco perché non si parla della cucina olandese. Il piatto servito diceva: "A noi non c'è ne frega niente di mangiare." |