Kanazawa ed Alpi Giapponesidal 2 al 6 Novembre 2017 |
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Due notti a Kanazawa, una piccola città tra il mare del Giappone e le Alpi giapponesi, sono bastate per esplorala e anche per fare una gita a Takayama. Come prima cosa,
dopo avere lasciato i bagagli nell'albergo vicino alla stazione, ci siamo recati al mercato centrale Omicho. I mercati sono il cuore di ogni luogo e ci insegnano tanto
sulle usanze della popolazione e non solo quelle alimentari. I profumi, colori, odori diversi dal posto dal quale veniamo sono la parte più bella di ogni viaggio. E' la
parte che ci rimane dentro e ci fa ricordare le sensazioni vissute.
Camminare tanto è un ottimo modo per conoscere una città. Kanazawa l'abbiamo esplorata a piedi. Con Stefano non potevamo perderci tra i vicoli e gli scorci molto belli, dall'antico fascino feudale. Spesso nelle guide scrivono quanto è bello perdersi. Per provare questa sensazione basta allontanarsi dalla guida, se c'è l'hai… altrimenti, ti ci perdi di sicuro. Nel distretto delle geishe Higashi Chaya, conservato molto bene, abbiamo visitato il museo Shima Ochaya. Trovarsi nella casa delle geishe risalente al 1820 è stato da sogno. Camminare su tatami, annusare l'aria emanata dagli oggetti antichi, i pannelli scorrevoli e la luce soffusa mi hanno trasportata in un'altra dimensione. Kenroku-en è uno dei tre parchi più belli del Giappone ed è forse il posto più famoso di Kanazawa. Il suo giardino è perfetto; ha spaziosità, intimità, artificialità, antichità, acqua e un ampio panorama. Sono tutti contributi dei canoni cinesi. L'uomo riesce a creare delle cose perfette. La perfezione non mi piace ma in questo caso il connubio tra l'uomo e la natura risulta essere davvero vincente. Alla fine della giornata una passeggiata notturna a Nagamachi, il distretto dei samurai, avvolto nelle luci calde e nel silenzio totale è stato l'ultimo sforzo fisico di una giornata impegnativa. Quasi l'ultimo, in due siamo rimasti nella zona centrale dove ci sono locali e ristoranti. L'idea di tornare in albergo per uscire dopo a cena non ci piaceva perché non pensavamo di essere in grado di farlo. Dopo una lunga sosta restauratrice abbiamo continuato il nostro cammino e dopo cena siamo tornati con il taxi in albergo. La gita in treno a Takayama, per precisione, viaggio in treno tra i colori dei boschi, fiumi e canyon attraversati, è stata la parte più bella in assoluto. Il pittoresco mercato lungo il fiume, al nostro arrivo, stava già per chiudere. Siamo arrivati un'ora più tardi del previsto però abbiamo visto Toyama, la città dove abbiamo fatto il cambio del treno. Questa visita imprevista non era nel programma. Una cosa in più è quasi sempre la benvenuta. Mi ricorderò Takayama per il primo ramen mangiato in Giappone, per la degustazione del sake per il quale è famosa la città, il vestito che ho preso al mercato da una signora che indossava lo stesso modello fatto da lei, il caffè espresso da due simpaticissime persone, Pope e Nana, vicino al santuario Sakurayama Hachiman. Quella giornata tranquilla, idilliaca, scaldata dal sole autunnale è stata una degna introduzione della parte alla quale andavamo incontro. La prima e l'unica giornata piovosa ci è capitata nel giorno del trasferimento verso la prefettura di Nagano, il cuore delle Alpi giapponesi. In stazione ci ha aspettati con pullmino il proprietario del Ryokan e l'amico di Stefano. Ryokan è l'albergo tradizionale giapponese rimasto come era nel periodo Edo dal quale risale. La nostra prima sosta è stata al villaggio Obuse dove c'è il museo di Hokusai. Lì, il pittore ha trascorso la vecchia e ha dipinto il soffitto di un tempio che abbiamo visitato. C'erano tanti visitatori e si respirava l'aria di un luogo sacro e molto apprezzato. Visto che non è stato possibile pranzare come si deve ci siamo consolati con una buona degustazione del sake. Abbiamo ripreso il nostro pulmino e la parte romantica del viaggio qui ha avuto inizio. Maguse Onsen è il bagno termale situato sulla cima di una montagna e noi abbiamo fatto il bagno là. E' stato un momento così bello che da solo valeva il viaggio. Non riesco a descrivere come mi sentivo a stare nell'acqua calda con le amiche mentre piovigginava e noi dal bordo della vasca guardavamo le montagne. Dopo un'esperienza così emozionante trovarsi in una camera di Ryokan, con tatami, futon al posto del letto, yukata da indossare per stare più comodi... l'emozione ha toccato il cielo. Gli unici ospiti a Auberge Obatake, coccolati dal signore Matsumura e la sua carinissima moglie, una cuoca eccezionale. Due giorni con due colazioni e due cene da non dimenticare. L'immersione nei favolosi paesaggi dei colori accesi dal sole che splendeva di nuovo il secondo giorno è stata rigenerante. Un altro bagno termale nel paesino Nozawa Onsen dopo una breve passeggiata, questa volta solo con Angela non è stato così bello come quello in montagna, ma questa volta abbiamo socializzato con le signore giapponesi. Le vasche termali erano separate per gli uomini e per le donne. Di solito è così e il bagno si fa senza costume. Mi è piaciuta tanto la sensazione di stare nuda in una vasca con acqua bollente (oltre 40 gradi) con un'amica e le signore giapponesi in Giappone. Penso che stare nudi insieme nell'acqua crea una specie di unione particolare, complicità dovuta al fatto che abbiamo meno da nascondere. La nudità è naturale ed è bello ogni tanto sentirsi parte della natura e della umanità. |