Kyotodal 29 Ottobre al 2 Novembre 2017 |
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SpaziOso
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Kyoto è stata la nostra prima tappa. Siccome dall'Italia non ci sono voli diretti, era necessario fare uno scalo. Il nostro è stato a Shanghai dove siamo ritornati più volte, esattamente tre.
Una volta in più del solito a causa di un tifone nella zona di Osaka dove eravamo diretti. Atterrare è stato impossibile e siamo tornati a Shanghai ad aspettare che passi il tifone. Il viaggio,
già lungo, si è allungato ancora di più. E' stato il viaggio più lungo che abbia mai fatto. Abbiamo perso mezza giornata a disposizione per visitare Kyoto ma abbiamo avuto motivo per nominare
ogni giorno Shanghai che è diventato il leitmotiv del viaggio. Dall'aeroporto Kansai di Osaka abbiamo raggiunto Kyoto con un pulmino privato in poco più di un'ora.
La prima sera a Kyoto siamo finiti per caso nella zona di Pontocho con le strette vie caratteristiche piene di locali e ristoranti. Un brindisi al Giappone da Hello Dolly con la musica jazz è stato un ottimo inizio. Già questo breve assaggio notturno nella antica capitale dell'impero giapponese mi ha conquistata. Kyoto ha conservato bene il suo fascino e in tre giorni che avevamo a disposizione abbiamo visitato dei posti stupendi: Padiglione d'Oro che si riflette nel lago in una giornata di sole è stata la cosa più bella che io abbia mai visto. Mentre ammiravo questa immagine pensavo al monaco che ha dato fuoco al Padiglione d'Oro, impazzito dalla sua bellezza. Yukio Mishima ha raccontato questa storia vera nel romanzo "Padiglione d'Oro". Castello di Nijo, residenza dello shogun Tokugawa che ha unificato il Giappone ed è stato l'ultimo governatore feudale. Per oltre due secoli , tra il XVII e il XIX secolo, governò il Paese. Camminare sul pavimento di legno che non scricchiola ma cinguetta era davvero strano e allo stesso tempo sorprendente. Quante cose bizzarre hanno inventato i giapponesi! E di bellezza che circonda non solo i castelli e i padiglioni ma ogni cosa dove si appoggia lo sguardo, ne vogliamo parlare?! Il Tempio dell'Acqua Pura, Kiyomizu-dera, dove sorge l'acqua santa che dà la salute e longevità. Anche se la coda non era lunghissima abbiamo saltato di bere l'acqua. Ci aspettavano ancora tante cose da fare. Dopo un bellissimo tramonto al tempio dell'amore che fa parte dello stesso complesso dei templi, abbiamo concluso la giornata passeggiando nel quartiere di Gion dove ancora oggi si possono vedere le geishe. Non abbiamo avuto la fortuna di incontrarle. Ad Arashiyama, quartiere nella zona ovest di Kyoto dove c’è una grande foresta di bambù, si trova il primo tempio zen del Giappone, costruito nel IX secolo. Il nome del tempio Tenryu-ji significa il drago che sale verso il cielo. Oltre l'importanza storica è famoso per i suoi bellissimi giardini zen. Fushimi, il santuario shintoista dedicato alla divinità Inari, dea del riso e agricoltura. Il luogo è molto suggestivo grazie ad una serie infinita di "tori" (portali sacri di colore arancione) che portano in cima della montagna. Alcuni componenti del nostro gruppo sono anche arrivati in cima. Quelli sportivi, ovviamente. L'altra metà è stata più orientata verso i posti dove si mangia e beve. Stefano ha saputo consigliarci bene ma alcuni posti li ho scoperti da sola leggendo i vari blog su internet. Una cena memorabile in compagnia di Marina e Renato al ristorante "Itoh Dining" a Kyoto merita di essere nominata. Non solo per il menù ricercato che conteneva il famoso manzo di Kobe. Tutto era perfetto, dall'ambiente al servizio. Anche la parte culinaria è una parte importante di ogni nazione che si va a visitare. Secondo me. Conoscendo già tante prelibatezze giapponesi non potevo non approfondire la conoscenza con piatti di cui ho sentito parlare. Per chi non ha mai sentito parlare di manzo di Kobe è il manzo cresciuto con tante cocolle. Non ha una vita molto lunga ma almeno vive bene, ascolta musica classica, beve birra ed è massaggiato dalle mani esperte. Potrebbe sembrare una perversione però non mi è dispiaciuto mangiare la carne che non sembra nemmeno carne. Ha detto bene Stefano paragonando la carne alle caramelle che si sciolgono in bocca. Nara è una meta che non si può saltare. Da Kyoto dista soli 42 chilometri ed è facilmente raggiungibile in treno. L'immagine di Nara per tanti è sicuramente legata al parco con i cervi.A Nara si trova la struttura in legno più grande del mondo e al suo interno c'è la statua del grande Buddha (Daibutsu), 16 metri di altezza. Nel tempio abbiamo assistito ad una cosa curiosa; nella base di un pilastro in legno dietro il grande Buddha c'è un foro attraverso il quale passavano i bambini. Il foro corrisponde alle narici del Buddha e quelli che riescono a passare raggiungono l'illuminazione. Beati i bambini che diventino illuminati. Per noi grandi in questo modo è impossibile, ma, ci sono altri modi. Abbiamo visitata Osaka di sera, lo stesso giorno quando siamo stati a Nara. Prima di partire per Giappone ho visto nella trasmissione tv Pechino Express le immagini di Osaka. Anche se ero preparata alle folle, alla gente festosa, le luci psichedeliche, l'impatto è stato forte. Lungo il famoso canale Dotonbori nel quartiere di Namba è stato difficile camminare. Subito siamo andati in ricerca di un posto carino dove cenare. Nonostante i numerosi locali di fast food lungo la via principale, per i quali Osaka è famosa, abbiamo preferito un ristorante. Un luogo particolare con un cuoco in centro della stanza che sulla piastra preparava le pietanze ordinate. L'atmosfera era già allegra quando siamo arrivati e con la notizia del compleanno di Marina abbiamo festeggiato alla grande. Osaka è stata l'ultima tappa del nostro soggiorno a Kyoto. Al ritorno a Kyoto abbiamo preso per la prima volta il treno super veloce, lo Shinkansen, con il nostro Japan rail pass fatto per 7 giorni. |