Big Game |
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Alle otto di mattina eravamo su un gommone che ci portava verso il catamarano lungo 10 m, ancorato al largo del porto. Eravamo in 6: due donne e quattro uomini, tutti impazienti a provare per la prima volta la pesca a traino sull'oceano. Il "big game", come questo tipo di pesca si dice in inglese, è molto popolare negli Stati Uniti. Il famoso scrittore Ernest Hemingway era un appassionato di questo tipo di pesca ed il risultato di quella passione era il suo capolavoro "Il vecchio ed il mare". Io ho un amico che vive là e che spesso si diverte in questo modo ed i suoi racconti mi hanno spinto a provare questo divertimento, un po' caro: 100 euro a persona. Ci aspettava un'ora e mezza di navigazione per arrivare alla zona pescosa, che già da lontano abbiamo riconosciuto per la presenza di alcune barche di legno con i pescatori locali che ogni tanto tiravano fuori dei bei pesci. Il catamarano era equipaggiato con 6 canne da pesca con mulinelli, 4 centrali e due laterali, queste ultime collegate agli aggeggi che si trovano sui lati per allargare la zona di pesca e per non interferire con quelle 4 centrali. Appena arrivati, il capitano ha rallentato l'andatura a 3-5 nodi e le canne sono state lanciate, tutte attrezzate con le esche artificiali. E' passata un'ora senza alcun esito. Cominciavamo ad essere impazienti e domandarci se abbiamo buttato via soldi per una gita che non porta il risultato desiderato. Ma ci sarà un pesciolino per noi da qualche parte in questo immenso oceano? Oh sì, più di uno e tutti belli grossi. Il primo si è attaccato all'amo e la lenza ha iniziato a srotolarsi producendo un suono caratteristico. Il capitano ha rallentato la marcia e noi quattro maschi ci siamo scambiati al posto di combattimento, la sedia che ha un appoggio per la canna e per i piedi del pescatore per fare meno fatica l'impegno che si deve mettere per tirare fuori il pesce. L'ultimo in ordine ero io e mi è toccata la gloria di tirare fuori un pesce di 20 kg. L'adrenalina pura, l'eccitazione alle stelle, l'istinto maschile di cacciatore appagato e soddisfatto. Le ragazze hanno fatto una faccia schifata quando hanno visto il marinaio ammazzare il pesce colpendolo con un bastone, provocando un bagno di sangue nel cock-pit. Dopo aver preso altri due pesci, si sono sentiti simultaneamente due mulinelli. Visto che bisognava tirare fuori due pesci contemporaneamente ed il posto di combattimento era uno solo, a me è toccata la cintura che si mette addosso per appoggiare la canna. Tiravo verso di me la canna, dopo arrotolavo la lenza girando mulinello e così andava avanti. Era molto più faticoso rispetto al primo pesce. Ho dovuto fermarmi 2-3 volte per riposare e riprendere le forze. E finalmente l'ho tirato fuori, ma insieme con l'atro signore che tirava: in effetti pescavamo lo stesso pesce che ha mangiato l'esca e si è attaccato lateralmente sull'alto amo. Grazie a Paola posso farvi vedere anche il video di questa mia impresa.
Quattro pesci in un'ora circa e dopo niente. Tutti e quattro della famiglia di tonno, ma un po' più snelli; in inglese si chiamano "king fish", il pesce re. Il più grande, quello che abbiamo preso per primo era su 20 chili, mentre gli altri tre giravano attorno ai 12-15 chili. Tutto sommato siamo stati fortunati perché poteva finire anche senza niente. Al ritorno nel porto le inevitabili foto con i pesci pescati. Tutto sommato una bella esperienza, ma non credo che la ripeterò un'altra volta. |