Centro di Saragozza |
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L'aria del mattino era piacevolmente fresca quando siamo usciti dall'albergo per cercare il posto dove fare colazione (in albergo costava 13 euro a persona). Ci siamo fermati in Piazza la Seo, che si trova praticamente attaccata alla Piazza del Pilar. La colazione all'italiana, nel senso che si assomigliava al cappuccino e la brioche, ci ha sfamati al costo di 7 euro che ci è sembrato un po' esagerato, ma nei due giorni successivi abbiamo visto che in effetti costava poco. Pensavamo che i prezzi in Spagna fossero un po' più bassi rispetto all'Italia, che si è dimostrato falso. Siccome non si poteva visitare la cattedrale di San Salvador (La Seo) abbiamo visitato nel suo complesso il Museo degli Arazzi, non molto grande, ma con gli arazzi molto belli e di grandi dimensioni.
Quel giorno tra l'altro abbiamo visitato anche la Basilica del Pilar, salendo anche su una delle sue torri, Palazzo dell'Aljaferia a una decina di minuti a piedi dal centro e visto che era vicino, siamo riusciti a vedere anche l'arena dove si svolge la corrida. Gironzolando per la città abbiamo deciso di cercare la via dove si trova un locale di cui ho sentito parlare da un motociclista che ha messo su Internet il diario del viaggio. Non era difficile trovare la Calle Quatro de Agosto, nonostante le stradine che a volte si perdevano dietro l'angolo. Un quartiere molto pittoresco con tanti tapas bar e le botti in strada che servono da tavoli. Una grande porta arancione con la scritta El Plata era la nostra meta. L'orario di apertura alle 16 ed il programma di cabaret con l'inizio alle 23. In albergo ci hanno detto che è una discoteca e che non si può prenotare. Non era proprio così. Dopo un riposo in albergo per smaltire la stanchezza dovuta a tanti chilometri percorsi a piedi, verso le 21 siamo andati là con l'idea di cenare, ma non c'era posto. Siamo tornati un po' prima delle 23. Siamo entrati senza nessun problema (ingresso gratuito) decisi ad aspettare e vedere l'inizio del programma e poi avremo deciso. Siamo rimasti in piedi accanto al bar fino all'una e se avessimo potuto rimanere anche dopo, quando arrivava "la bomba", non saremo andati via; per quella parte dello spettacolo la prenotazione era obbligatoria. Il programma al quale abbiamo assistito era eccezionale, divertente, molto "hot", surreale per non dire fuori di testa, con gli artisti bravissimi. Non racconto quello che ho raccontato alle mie amiche e riguarda certe cose che ho visto là. Confesso che mi piacciono gli uomini in kilt e là c'erano. Se dopo solo un anno dall'apertura il locale è diventato un luogo cult non solo in Saragozza ma anche in Spagna, un motivo ci sarà. Al ritorno in albergo, dopo un'altra magnifica serata e solo due cuba-libre, ci sentivamo al settimo celo. All'una di notte le strade erano affollatissime, ragazzi con i costumi medievali e le spade ed altri con i pannoloni e le pistole ad acqua che correvano per le viuzze e si spruzzavano. Anche dalla nostra stanza fino al mattino si sentivano fischi, musica, risate, trambusto, cioè la famosa movida spagnola. |