Oristano21 Maggio 2009 |
SpaziOso
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Dopo aver visitato Tharros ci siamo recati ad Oristano, una bella cittadina vicino alla costa occidentale dell'isola. Nel passato Oristano era una delle quattro città giudicale, cioè uno dei centri governativi e amministrativi della Sardegna. La prima visita era dedicata alla chiesa di San Francesco, della quale i fondamenti. L'attuale edificio di stile neoclassico sorge sulla precedente chiesa romanica dedicata a San Francesco, costruita nel XIII secolo. All'interno è conservato il celebre Crocifisso detto di Nicodemo, scultura in legno policromatico di scuola renana del XIV secolo. Un piccolo giro di un'oretta ci ha portati a vedere la piazza centrale, alcuni resti della cinta muraria di Oristano, ma ha incluso anche una gioielleria con tipici corali sardi. Basilica di Santa GiustaLa prima sosta del giorno era dedicata alla Basilica di Santa Giusta. Probabilmente nel X secolo, in corrispondenza dei tempi in cui per un processo di autonomia da Bisanzia nacque, insieme ai giudicati di Cagliari, Logudoro e Gallura, lo stato sovrano d'Arborea, il vescovo di Forum Traiani portò la propria sede episcopale in Othoca, ribattezzata Sanata Giusta. Alla primitiva cattedrale di Santa Giusta devono ascriversi alcuni elementi architettonici riusati nella Basilica attuale, innalzata tra il 1135 ed il 1145. La struttura romanica si sviluppa con un impianto longitudinale a tre navate, concluso con unica abside orientata. La navata centrale, sopraelevata sulle navate laterali, ha copertura a capriate, mentre le navatelle sono voltata a crociera.TharrosLa prossima tappa era l'area archeologica di Tharros, ubicata sulla penisola di Sinis, nel comune di San Giovanni di Sinis. Lasciato il pullman sul parcheggio ci siamo avviati a piedi verso Tharros, ma prima di raggiungerlo siamo entrati nella basilica paleocristiana di San Giovanni di Sinis XI secolo. Il corpo quadrato e la cupola sono addirittura del VI secolo. Si tratta del più antico monumento sacro della Sardegna.Abbiamo continuato con la passeggiata per un altro chilometro verso l'area archeologica sotto un sole battente; quel giorno faceva veramente caldo. Le dune di sabbia coperte dai fiori, le splendide spiagge con pochi turisti, il mare azzurro, molto invitante. Anche la zona degli scavi è molto interessante; si tratta di un posto dove si sono succedute le varie civiltà ed ognuna ha lasciato le tracce della propria cultura ed abilità nel costruire. La città di Tharros (radice Thar: antica radice mediterranea, quindi il nome antichissimo di località in seguiti grecizzata con il suffisso -os) è stata fondata dai fenici nel VII secolo a.C. La sua storia continua con l'arrivo dei cartaginesi nella seconda metà del VI secolo a.C. (probabile resistenza nei confronti delle mire espansionistiche di Cartagine) e alla fine viene conquistata dagli antichi romani nel 238 a.C. Continua a prosperare e raggiunge lo zenit nel III secolo d.C. Nell'anno mille la città fu definitivamente abbandonata. Il pranzo era libero e si è mangiato in uno dei vari ristoranti sparsi sulla stradina che porta verso l'area archeologica. Finito il pranzo ci siamo spostati su una spiaggia vicina per immergerci finalmente nel mare della Sardegna. Anche se il mare non era molto caldo, la giornata lo era e qausi tutti alla fine si sono fatti un bagno, anche con i mezzi provvisori, nel senso che non tutti avevano portato i costumi da bagno In quella zona avviene il graduale passaggio dalla costa bassa sabbiosa a quella rocciosa. Il tratto sabbioso è caratterizzato dalla sabbia quarzosa tipica del Sinis settentrionale di Cabras e rappresenta il prodotto dell'erosione nel tempo della vicina isola di Mal di Ventre. |