Sassari e dintorni19 Maggio 2009 |
SpaziOso
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Dopo aver ammirato l'affascinante costa nord occidentale della Sardegna ci siamo diretti verso Sassari. Il programma prevedeva un piccolo tour guidato con la nostra guida. In quel periodo in città erano in corso moltissimi lavori edili ed i cantieri si trovavano dappertutto. Ci hanno spiegato che si stanno facendo numerosi parcheggi sotterranei nelle piazze per dare alla città un maggior respiro, liberandola nel futuro dalla massiccia presenza delle macchine parcheggiate in superficie. Il tempo era limitato e siamo riusciti a vedere ben poco, la piazza centrale, qualche edificio interessante, la chiesa di Gesù e Maria, ora intitolata a Santa Caterina e alla fine lo splendido Duomo di Sassari con una stupenda facciata frontale dove i costruttori sono riusciti a trasformare la pietra in un pregiatissimo pizzo. Nelle tre ore che abbiamo trascorso a Sassari si doveva includere anche il pranzo. Per poterci dedicare di più alla visita, ci siamo fatti fare in un negozio qualche panino con i formaggi e salumi locali e per gustarceli, erano ottimi, abbiamo scelto una delle panchine che si trovano davanti al Duomo, per poterlo ammirare il più a lungo possibile. StintinoPrima di visitare la città di Sassari, che era la meta principale di quella giornata, abbiamo fatto una deviazione per vedere una delle più belle spiagge della Sardegna che si trova nel comune di Stintino. E' tutti eravamo d'accordo con questa affermazione: la spiaggia "La Pelosa" è bellissima, con la sabbia bianca e molto fine. Il colore azzurro del mare può tranquillamente competere con quello dei Caraibi. Ma il vero splendore si vede quando si gira verso l'interno: tantissime piante mediterranee, profumate e in fioritura con le infinite colorazioni, un'immagine degna di un quadro impressionista. In quel periodo dell'anno il mare non è ancora molto caldo e così nessuno ha approfittato dell'occasione per tuffarsi in acqua.Abbazia di SaccargiaLa chiesa della Santissima Trinità di Saccargia, provincia di Sassari, è stata edificata in stile romanico-pisano ed è una delle chiese più famose in Sardegna, costruite in questo stile. E' stata costruita all'inizio del XII secolo ad opera dell'ordine Camaldolese ed è stata consacrata nel 1116. La basilica faceva parte di un vasto complesso monastico di cui anche oggi sono visibili i resti a poche decine di metri dalla chiesa stessa. Le facciate sono rivestite a filari di conci di calcare e basalto. Il nome della chiesa Saccargia sembra derivare dal sardo "sa vacca arza", ossia "la mucca del pelo macchiato". La chiesa ha un'unica navata e un transetto a tre absidi. L'abside centrale è arricchita da un pregevole affresco eseguito verso la fine del '200. L'opera costituisce uno dei pochi esempi di pittura romanica murale in Sardegna. |