Ani e Kars30 Giugno e 1 Luglio 2010 |
SpaziOso
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E' l'ultimo giorno di giugno, il 30. Il nostro viaggio continua verso nord, nella direzione di Kars. La prima sosta è a Igdir, un posto che non offre molto ai turisti tranne un grande mercato che si estende su una superficie notevole e dove si vende di tutto. Ci stiamo esercitando nel trattare il prezzo. La sensazione è che quello offerto inizialmente si può abbassare di un terzo, ma anche di più. Vedono che sei turista e probabilmente per questo il prezzo sale ulteriormente. Un giro di un'ora, rifornimento con l'acqua e frutta fresca di ottima qualità e via. Per l'ora di pranzo ci siamo fermati in un piccolissimo paese di nome Digor, molto pittoresco, specialmente i suoi abitanti. I 6 signori che vedete su una delle foto sottostanti ci hanno salutato calorosamente e dopo aver scambiato due parole con noi, non chiedetemi in quale lingua, hanno chiesto se gli facevamo una foto per ricordo - molto volentieri. I miei compagni hanno optato per un solito pranzo in un ristorante (il paesino è piccolo, ma ci sono addirittura tre posti dove si può mangiare), ma io non ce l'ha facevo a sopportare i soliti odori dei cibi pronti, ben speziati, e così quel giorno le due banane erano il mio pasto principale. Ani, antica capitale armena, siamo in confine con Armenia. Fa un caldo tremendo, pochi visitatori in giro. Silenzio che c'è è qualcosa di sacro in un posto cosi ampio, con i suoi templi per tutte le credenze, dove si fermavano i mercanti che percorrevano la via della seta. Il ponte, in fondo del canyon è crollato. Si vedono i resti e la vista è fantastica. In una chiesa troviamo i ragazzi che vendono l'acqua e ci offrono le monetine bizantine trovate in quel sito durante gli scavi. Gino me ne compra una per 20 lire turche. Accetto molto volentieri quel gesto di pace. La sera precedente ci siamo presi per una stupidata. Spero che sarà l'unica durante il viaggio. All'uscita dal complesso incontriamo un gruppo di italiani con tre camper. Loro dormiranno là e noi torniamo a Kars per cercare una sistemazione (per andare ad Ani si passa da Kars). L'albergo è carino ed il personale curioso. Il signore con i capelli bianchi non si stacca da Angela, la serve con una dedizione totale. Dopo cena finiamo in un locale tradizionale dove abbiamo fumato narghilè e per sentirci più turchi, abbiamo fatto una partita di backgammon, uno dei loro giochi preferiti. Gino si ricordava vagamente le regole del gioco, ma secondo me si è anche inventato alcune; visto che nessun altro ha mai giocato prima questo gioco, non potevamo contestarlo. Guarda caso, alla fine ha vinto proprio lui. Al mattino Aldo non trova lo zaino che ha lasciato in camera; ha sbagliato il piano… capita. Partendo, passiamo vicino ad una fortezza selgiuchida del XII secolo, per vederla almeno da lontano. Il giorno prima siamo arrivati troppo tardi per visitarla come si deve. |