Konya7 e 8 Luglio 2010 |
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Ero molto felice di andare a Konya, quanto in questo momento, mentre scrivo queste righe, sono molto triste perché ho saputa della morte di Gabriel Mandel Khan. Il nome di questo straordinario personaggio è legato a Konya, la città dei dervisci. Lui è un maestro sufi ed era khalyfa della Confraternita Sufi Jerrahi-Halveti in Italia. Prima del viaggio in Turchia ho visto un'intervista di Gabriel Mandel Khan su Internet e devo ammettere che sono rimasta colpita del suo essere e delle sue parole. Mi si è aperto tutto un mondo davanti che ho iniziato ad esplorare. Il sufismo, che cos'è? È un metodo islamico di perfezionamento interiore e la sua base è il Corano. Chi non è musulmano non può essere un sufi. I dervisci sono monaci ed il loro fondatore era Rumi, detto Mevlana, il più grande poeta dell'Islam. Abbiamo visitato il Mausoleo di Mevlana, la meta del pellegrinaggio più che la meta turistica. Ho visto la gente commossa a camminare in un silenzio sacro davanti alla sua tomba. Anch'io percepivo in un modo, sicuramente diverso dai fedeli presenti, la sacralità del posto. Già sopra l'entrata al Mausoleo la scritta che dice che le persone che entreranno imperfette usciranno perfette è molto significativa. Fuori c'è un giardino delle rose e le donne vestite in un strano modo che lo coltivano. Il cielo è tempestoso, ma ancora con il sole. Torneremo stasera a cenare in uno dei ristoranti dai quali si vede bene questo posto magnifico con il suo minareto fatto di mattonelle verde smeraldo, il colore che rappresenta l'ultimo gradino del cammino spirituale. IhlaraOggi ci aspetta un viaggio abbastanza lungo per tornare a Kayseri, ma visto che la strada è buona e Pino fa forte abbiamo un po' di tempo a disposizione per visitare il Parco nazionale di Ihlara, dove il fiume Melendiz ha scavato negli anni un profondo canyon e dove sulle pareti si trovano numerose chiese bizantine. Arriviamo all'ora di pranzo e troviamo i ristoranti situati sul fiume, nell'ombra degli numerosi alberi e pochissimi turisti. L'ambiente è molto bello e rilassante ed anche il cibo non è per niente male. Una sosta molto piacevole e Gino non ha perso l'occasione per rinfrescarsi nel fiume, stranamente tiepido. |