Cappadocia

Dal 5 al 7 Luglio 2010
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Al mattino andiamo in aeroporto a prendere la macchina. Abbiamo i biglietti aerei per il giorno 9. Da Kayseri ad Istanbul, così per fortuna eviteremo le altre 12 ore di pullman. Siamo diretti a Goreme (Cappadocia), non abbiamo tanta strada da fare (circaa 80 km).

Ci fermiamo al primo avvistamento dei camini delle fate, che meraviglia! Voglio dormire dentro un camino, anche se sinceramente sarei contenta di dormire in qualsiasi posto. Sono distrutta. Prendiamo le camere dentro un camino e dopo un pranzo leggero, finalmente a letto. Fuori fa un caldo boia e non so come la gente può andare in giro (inclusi i miei amici). Io ho un grande rispetto per la siesta e finché il sole non demorde non esco dal mio camino.

Ho dimenticato una cosa importante, domani mattina sorvoliamo la zona in mongolfiera. Non è stato facile scegliere la compagnia perché ci sono tante ed i prezzi variano da 90 a 170 euro. Anche in questo caso si può avere lo sconto. Tutto è trattabile incluso l'albergo, ma non so come mai qui non abbiamo neanche provato a chiedere "discount". Prendiamo la macchina e andiamo a zonzo... due enormi funghi in vista con una tartaruga a canto. Ci fermiamo per fare le foto. Devo ammettere che il paesaggio mette l'allegria.

Un po' più tardi ad Urgup, in un cortile dove abbiamo bevuto due bottiglie di vino (sosta degustazione), la nostra allegria ha avuto il culmine. Assaggio degli ottimi vini locali si è trasformato in una cena improvvisata. La padrona, dopo che ha colto il momento, è andata a raccogliere gli ortaggi e la frutta nel suo orto. Poi ha portato due pagnotte di pane, salame, formaggio, salsa di pomodori e peperoni fatti da lei, cetrioli, peperoni e pomodori appena raccolti. Un banchetto vero, degno di un pascià. Che bella serata.

Primo avvistamento dei cammini delle fate Le abitazioni scavate nel tufo Un negozio con tappeti Nostro albergo Saksagan a Goreme Avvallamenti del terreno provocati dalle attività tectoniche Funghi gemelli ad Ugrup Cena ad Ugrup

Mongolfiera

6 luglio. Sveglia alle 4.30. Alle 5 ci presentiamo al punto di ritrovo per la partenza in mongolfiera. Ci sono tanti giapponesi e c'e anche il nostro amico dell'albergo che è arrivato ieri, un po' dopo di noi. E' molto simpatico e ci fa le foto. Siamo gli unici due tra i giapponesi. Non è la prima volta che facciamo un volo in mongolfiera e perciò è anche meno eccitante. Il cielo è coperto di mongolfiere ed il punto finale del volo, "la valle dell'amore", è molto suggestivo con tanti pali giganteschi che ricordano i falli.

Riempimento del pallone con l'aria riscaldata Decollo Una mongolfiera in volo Flotta delle mongolfiere Sopra la vale del amore I nostri eroi Noi con il pilota Husein

Prima delle 8 siamo in albergo. Ho bisogno di un breve riposo e vado a sdraiarmi nel mio camino. Attraverso il giardino dove dopo ci troveremo per la colazione; è incantevole, pieno di fiori e c'è anche un albero di ciliegie. Se adesso mi passasse accanto il coniglio bianco con gli occhiali e mi salutasse, dimostrerebbe che è solo un sogno o la realtà? Devo riflettere un po', tutte e due le soluzioni mi sembrano giuste e pensandoci bene non vedo perché dovrebbe esserci solo una risposta giusta: la realtà è il riflesso del sogno e viceversa, ed io vado a dormire salutando il coniglio.

Città sotteranea

Causa troppa gente al museo all'aperto a Goreme ci dirigiamo verso Kaymakli per visitare la città sotterranea. Ci sono decine di città sotterranee in zona, ma noi abbiamo visitato solo quella. Quattro livelli aperti al pubblico (8 piani in totale). In alcuni punti, molto stretti e bassi strisciavamo quasi a quattro zampe. I bambini non avevano questi problemi e si divertivano un sacco. L'ambiente era piacevole ed armonioso... si passava attraverso i buchi da una stanza all'altra, c'erano le cucine, le cantine, tutto il necessario per vivere a lungo sotto terra.

Aldo oggi festeggia 23 esimo anniversario del suo 49esimo compleanno. Auguri e un copricapo caratteristico della zona come regalo.

Città sotterranea a Kaymakli In molti punti bisogna chinarsi Sembrano turchi? Ma figuriamoci!

Prossima sosta a Mustafapasca, uno dei villaggi più belli di Cappadocia dove si trova la chiesa di St. Basilio che purtroppo era chiusa. Ci accontentiamo, mentre pranziamo in piazza, con la vista sulle case greche ed i suoi bellissimi bassorilievi.

Mustafapasa, un paese greco

Goreme

Dopo la "siesta" torniamo al museo all'aperto di Goreme, la zona considerata oggi il posto dove ha avuto l'inizio l'educazione dei monaci. Nelle grotte ci sono diverse chiese, la "Dark Church" ha gli affreschi meglio conservati dalle altre chiese e anche l'ingresso a pagamento oltre il biglietto d'ingresso già pagato all'entrata. Questo non ci è piaciuto.

La giornata si conclude con una bella camminata nella "Love valley" dove Angela finalmente (l'abbiamo cercata tutto il giorno) riesce a rifare la foto dopo 12 anni nello stesso posto tra i due enormi pali.

Museo all'aria aperta a Goreme Dimore scavate nella roccia Faceva caldo quel giorno Un affresco in una delle chiese Tramonto La valle dell'amore da vicino con i suoi pali fallici

In serata dobbiamo decidere cosa fare i prossimi due giorni che ci rimangono prima della partenza per Istanbul. Dopo una lunga discussione e tante incomprensioni si decide di andare a Konya.

Konya