Blyde River Canyon20 Giugno 2011 |
SpaziOso
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La mattina a Nelspruit era decisamente più calda rispetto a quella del giorno precedente. Siamo partiti alle 8:00 verso Graskop, un piccolo paesino da dove parte Blyde River Canyon, il terzo più grande del mondo, lungo 26 km e profondo 800 m. Ma pochi chilometri prima di Graskop siamo stati fermati da un poliziotto. Non abbiamo rispettato uno stop in un incrocio di tre strade. Abbiamo rallentato per vedere se ci sono delle macchine e siamo passati in sicurezza, ma effettivamente non ci siamo fermati. Si prospettava una multa di 500 rand, circa 55 euro. Inoltre dovevamo andare in paese, nella stazione di polizia a pagare la multa. Dopo una lunga discussione e molta umiltà da parte nostra, e una confezione di caramelle, ci ha lasciato andare senza multarci. Piccola sosta nel paese per allungare le gambe e procurarsi una cartina con le indicazioni di posti da visitare e si riparte. La prima sosta è alla cascata di Pinnacle. Una piccola passeggiata per osservare la cascata e l'inizio del canyon. Nessun turista tranne noi, il sole che scalda, leggero rumore delle cascate e tanti profumi della flora ci da un senso di pace e di appartenenza alla natura. La prossima sosta è Gods Window, la finestra di Dio, un belvedere dal quale si apre un panorama mozzafiato con delle magiche nuvole nel cielo che completavano il quadro. Qui c'è anche un vasto mercato dove si offrono prodotti dell'artigianato locale. Proseguiamo verso Berlin Falls, una cascata alta 45 m, proclamata un monumento nazionale del Sudafrica. Un bel posto, con tanti fiori, ma il monumento nazionale mi sembra un po' eccessivo. Ho visto delle cascate molto più spettacolari, anche da noi. E' già pomeriggio e tutti abbiamo sete e non ci dispiacerebbe nemmeno mangiare qualcosa. Ma in questa zona non c'è nessun posto di ristoro. Sui mercatini non si trova nemmeno una bottiglietta d'acqua da comprare. Molto strano visto che si tratta di una zona turistica. Quasi, quasi trasloco là e apro un baretto; si potrebbe vivere tranquillamente. Proseguiamo verso nord. La giornata è calda e la scorta di acqua che avevamo con noi è già esaurita da tempo. Finalmente sulla strada troviamo un paese e un bar, molto curioso. Il barman si trova dietro le sbarre, come in un carcere. Ci spiega che è questione di sicurezza perché i ragazzi nei locali di sera bevono tanto e dopo partono delle baruffe. Sembra che l'abuso di alcool è un problema diffuso in tutto il paese. Mi prendo una birra e mi siedo fuori con due ragazzi del posto. Si chiacchiera di questo e di quello. Offro una birra a loro, ma gentilmente rifiutano; confessano di aver esagerato un po' ieri sera. La musica ad alto volume che proviene dal bar è magica, un misto di country americano e ritmi africani. I feel good! Occorre iniziare a cercare un posto dove prenotare. Vorremmo avvicinarci il più possibile ad una delle entrate nel parco Kruger. Sulla cartina stradale si vede una scorciatoia che ci farebbe risparmiare una cinquantina di chilometri, ma nella realtà non esiste o non riesco a trovarla. Il navigatore non aiuta. Torniamo indietro, su e giù. Mi sono fissato di trovarla, ‘sta strada, ma tutti i tentativi sono inutili. La mia testa va in tilt ed i miei compagni trovano la soluzione: ci fermiamo in Forever Resort che si trova sulla strada. Un bel posto dove pernottare, pieno di babbuini. Davanti a ogni casetta, un barbecue. E la cosa più bella è che c'è un punto nel campo da dove si ha una splendida vista sul Blyde River Canyon e da dove si vedono Three Rondavels, la formazione rocciosa che assomiglia a tre capanne della popolazione locale. Per la cena, nel ristorante del resort assaggiamo il coccodrillo. Molto grasso, ma altrettanto saporito. Carne bianca si assomiglia al pollo. Dopo cena una partita di carte e presto a letto: domani ci aspetta il safari a Kruger. |