SwazilandDal 26 al 27 Giugno 2011 |
SpaziOso
BARZELLETTE LIBRI VIDEO MUSICA FOTO DIGITALI CURIOSITA' POKER RICETTE SARDEGNA ZAGABRIA BELGRADO SARAGOZZA LAGHI ALPINI MADRID BERNINA EXPRESS TURCHIA BUDAPEST BOAVISTA AMSTERDAM SUDAFRICA Johannesburg Soweto Blyde River Canyon Kruger Night drive Passeggiata Safari Video safari Maputo Swaziland Cape Town Buona Speranza NAPOLI E DINTORNI ISOLA DI MAFIA VALENCIA COSTA AZZURRA ORTONA NAMIBIA OMAN e DUBAI TIBET e CINA ISOLE EOLIE PRAGA CAMBOGIA SIVIGLIA CRACOVIA NEW YORK MAROCCO COPENAGHEN SAN PIETROBURGO ALBANIA SANTORINI RIGA ZANZIBAR ISLANDA GIAPPONE EDIMBURGO BARCELLONA PROVENZA ALBANIA e CORFÙ INDIA MOSCA SARDEGNA bis TENERIFE PORTOGALLO VENEZIA ABRUZZO USA BORMIO FES PAESI BASCHI MAREMMA TOSCANA UZBEKISTAN MARCHE ALTRI |
Il passaggi da Mozambico a Swaziland era molto meno traumatico rispetto a quello in entrata a Mozambico. Era domenica e la frontiera era quasi vuota. Sono bastati 10 minuti per perfezionare tutte le procedure e dopo mezzo ora di guida ci trovavamo nella riserva naturale di Hlane Royal. La guida dice che ci sono tutti gli animali principali, ma noi non abbiamo visto quasi niente. Un paesaggio molto secco, le strade sterrate e ogni tanto ci si trova un cancello; occorre uscire dalla macchina ed aprirlo per poter proseguire, sperando che da qualche cespuglio non esca un leone. Abbiamo fatto una sosta per mangiare un panino in unico campo aperto della riserva; esiste anche un altro che ci è risultato abbandonato. Appena fuori dal campo c'è un laghetto dove probabilmente presto di mattina e prima del tramonto vengono gli animali per abbeverarsi. Il modo migliore per vederli è proprio stare là durante quelle ore, ma noi non abbiamo previsto un pernottamento. La strada ci è portato a città chiamata Manzini. Quello che si nota subito è la pulizia delle strade, niente a vedere con Maputo. Appena trovato l'alloggio per la notte presso una guest house, siamo tornati nel paese per la cena, ma visto che era domenica tutti i ristoranti erano chiusi e così ci è toccato un fast food, Nando's; tutto a base di pollo. Il giorno dopo, era lunedì, ci siamo diretti verso il capitale di Swaziland, Mbabana, passando per la bellissima Ezulwini Valley, una valle molto pittoresca piena delle collinette. La prima sosta era in un piccolo paesino, sembra qualche migliaia di abitanti, Lobamba. Il paesino è piccolo, ma molto importante; là c'è il parlamento ed il principale stadio del piccolo stato. E proprio in quel momento, in quel stadio c'era raduno delle migliori compagnie di cheerleader di tutto il paese, ma anche dei gruppi scolastici che mantegono la tradizione dei balli tribali. Ci siamo goduti lo spettacolo per un oretta, prima di proseguire verso un'altra riserva naturale, Mantenga. All'interno della riserva c'è un villaggio dove la popolazione mantiene le tradizioni dei loro antenati. Abbiamo assistito alle danze tribali, molto suggestive e ritmiche e siamo stati anche coinvolti. Finito lo spettacolo, il capo della tribù ci ha fatto fare un giro all'interno del villaggio spiegandoci il loro modo di vivere e le loro antiche usanze, rispettate in buona parte anche oggi. Un uomo può prender più mogli, tante quante può mantenere economicamente e per ogni moglie deve costruire tre cappane: una per dormire, una per cucinare e una come soggiorno. La prova che l'usanza di poligamia è rispettata anche oggi è il fatto che il re swazilandese ha 12 mogli, ma quello precedente ne aveva oltre 100 (ecco come nel tempo si perdono le tradizioni oppure, mi chiedo, le mogli di oggi spendono di più rispetto a quelle di ieri). A poche centinai di metri dal villaggio si trova anche una cascata. L'entrata che comprende tutto costa 15 euro e direi che vale ogni centesimo.
Proseguiamo sulla strada statale MR3 e arriviamo a Mbabane, la capitale dello Swaziland. Abbastanza grande e parecchio affollata; abbiamo perso un po' di tempo per trovare un parcheggio. Soliti negozi e mercatini, diffusi anche sui marciapiedi dove si vende la roba usata. A due passi inevitabile centro commerciale, in pieno contrasto con le scene che si vedono sulla strada. Durante la nostra visita a villaggio turistico eravamo in compagnia di una coppia sudafricana che ci ha informati che sulla strada ci sono tanti lavori e che ci si mette 2-3 ore in più per arrivare a Johannesburg. Per questo abbiamo deciso di cercare un pernottamento in Sudafrica, per esser più vicini domani all'aeroporto di Joburg da dove partiva il nostro volo per Cape Town. Siamo tornati in Sudafrica e ci siamo fermati per la notte in Ermelo, unico paese che offriva servizi turistici che abbiamo trovato per la strada. Una cittadina dove si sentono fortemente le radici dei primi colonialisti olandesi, Afrikaner, che sono anche i padroni dell'alloggio Khokha Moya dove abbiamo pernottato. Faceva molto freddo ed il piccolo radiatore elettrico non riusciva a scaldare la stanza più di tanto, ma nel letto c'era la coperta termica. Ma siamo in Africa? |