Krugerdal 21 al 24 Giugno 2011 |
SpaziOso
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Per arrivare a Kruger dovevamo percorrere un centinaia di chilometri e visto che sulla Panorame Route ci sono altri punti d'interesse ci siamo fermati per visitare Echo Caves, le grotte di Eco, dove la popolazione locale si nascondeva durante le invasioni delle tribù nemiche. Un'altra sosta in un mercato per comprare un po' di frutta e verso le 2 di pomeriggio ci trovavamo davanti ad una delle entrate nel Kruger, Phalaborwa. Da là fino al nostro alloggio per le prossime 3 notti, Olifants Restcamp, ci sono circa 90 km e occorre arrivare prima delle 17:30 quando inizia il buio e le porte si chiudono. Visto che il limite di velocità è di 50 km/h, ci vogliono circa 3 ore, incluse le soste per guardare gli animali. Il Parco nazionale Kruger è la più grande Riserva naturale del Sudafrica ed è lungo oltre 300 km e largo circa 60. All'interno si trova una decina di resort per i turisti, collegati con delle ottime strade asfaltate. Ci sono anche numerose strade sterrate (limite di velocità è di 40 km/h) per dare ai visitatori più libertà di movimento ed aumentare le possibilità di vedere gli animali. Tali strade secondarie spesso sono parallele alle strade asfaltate. La nostra scelta di stare per tre notti nello stesso lodge forse non era tra le migliori. Il fatto del limite della velocità e delle giornate corte non permette di allontanarsi troppo dal proprio campo e pertanto abbiamo lasciato inesplorate una grande zona del parco. Dopo un pranzo veloce, toast e patatine, siamo entrati nel parco ed è iniziato il nostro safari. Il paesaggio di bush, prevalente nel Kruger, si assomiglia molto alla nostra zona carsica presente nel Friuli. Pochi alberi bassi e tanti cespugli, spesso molto densi, richiedono una notevole concentrazione nella ricerca degli animali. Ogni tanto si vedeva qualche antilope o uccello, ma della roba grossa all'inizio, niente. Uno si immagina di entrare là e vedere subito i cosiddetti Big Five: leone, elefante, bufalo, leopardo e rinoceronte. Ma il safari è come la pesca; occorre spendere tanto tempo nella ricerca ed avere tanta pazienza. Può essere noioso o riposante. Una decina di chilometri prima di arrivare al nostro campo eccolo là, un grande elefante a pochi metri dalla strada; fuori le macchine fotografiche, giù i finestrini ed ecco i primi scatti importanti. Imponente e tranquillo masticava le foglie dai rami dei cespugli. Arriviamo a Olifants Restcamp, ci assegnano i nostri bungalow e facciamo un giro per conoscere la nostra dimora per i prossimi giorni. Un ristorante, un negozio ben fornito con gli alimentari, souvenirs, magliette per i turisti di ottima qualità, ma anche il prezzo non scherza e una bella terrazza che dà sul fiume Olifants che passa a poche decine di metri dal campo. Nei giorni che seguiranno vedremo altri 3 o 4 villaggi nel parco, ma questo è di gran lunga il più bello; siamo stati fortunati nel sceglierlo. Nel Kruger si può girare con la propria macchina, ma i vari campi propongono anche i safari di vari tipi organizzati con le guide. Si può andare con le loro macchine predisposte per quest'attività, ci sono anche le escursioni in bici oppure si può scegliere una passeggiata nella savana. Quella prima sera abbiamo prenotato un Night Drive. |