Cape TownDal 28 Giugno al 2 Luglio 2011 |
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Dopo dieci giorni "on the road" siamo di nuovo a Johannesburg, in aeroporto. Lasciamo la macchina ricoperta di polvere rossa della terra africana che abbiamo assaporato e amato. Penso ai colori caldi e intensi verso il tramonto, l'ora più bella del giorno. Per fortuna non è la fine del nostro viaggio. Abbiamo ancora quattro giorni e stiamo per partire per Cape Town, la città che inizialmente non faceva parte del nostro programma. Il motivo principale era il clima più freddo rispetto al nord del Sudafrica e anche le piogge. Al nostro arrivo pioveva. Da Scalabrini House, dove abbiamo alloggiato, ci hanno mandato il taxi e in mezz'ora ci siamo trovati nelle nostre camere. Stefano, ragazzo italiano che fa il volontariato in questo centro di accoglienza e sostegno per gli immigrati era molto simpatico e disponibile. Per qualsiasi domanda c'era Stefano con la risposta. I suoi consigli erano preziosi, soprattutto per quanto riguarda i posti dove mangiare. Il ristorante portoghese che ci ha consigliato era ottimo; siamo stati là due sere di seguito. Era bello poter camminare in città anche di sera dopo che in tanti altri posti non lo facevamo per motivi di sicurezza. Visitare Cape Town con "hop on - hop off" (pullman turistico) si è rivelato davvero il modo migliore per vedere la città come diceva il volantino. Il primo giorno abbiamo fato la linea rossa con la quale si percorre il centro e la costa. La giornata era grigia e fredda ma noi eravamo felici di essere in Città del Capo, la grande, bella città! Salire sul Table Mountain non era possibile e noi speravamo tanto che nei prossimi giorni il tempo ci permetterà di farlo. Scendendo verso il mare davanti ai nostri occhi si è aperto un paesaggio bellissimo con le spiagge di sabbia bianca in contrasto con il colore blu del mare. Le villette, alberghi e ristoranti lussuosi erano abbastanza vuoti, causa bassa stagione. Al Waterfront, l'ultima fermata del pullman, ci sono tanti ristoranti, negozi di souvenir e se guardate con attenzione il mare potete vedere anche le foche. Abbiamo visitato anche due musei. Iziko Slave Lodge dove alloggiavano gli schiavi nel periodo tra il 1679 e il 1811. Questo luogo è la testimonianza della vita disumana di esseri umani che morivano in grande numero per le condizioni terribili e le torture alle quale venivano esposti. Iziko Bo - Kaap Museum, un piccolo museo tra le case colorate che testimonia lo stile di vita degli abitanti di Bo - Kaap che vuol dire "sopra il capo". Quando sono stati liberati dalla schiavitù gli abitanti di questa zona hanno colorato le case che prima dovevano essere bianche come si usava in Olanda. Devo sottolineare che le giornate invernali sono corte e i musei e le gallerie chiudono alle 17 (alcuni anche prima) perciò è difficile visitare tanti posti in un giorno. Seconda mattina non era migliore della prima, alle 8 era ancora buio con il cielo grigio e leggera pioggia. Riusciremo a salire su Table Mountain? Iniziamo il nostro giro con la linea blu del pullman turistico che ci porta al giardino botanico che si trova dall'altra parte della montagna. Kirstenbosch non è il solito giardino botanico, è una parte della montagna dove si possono vedere tante specie di piante, alberi e uccelli. Un posto tranquillo dove si può fare il picnic, correre, camminare, respirare e saziare gli occhi con la bellezza della natura. Potevamo solo immaginare come deve essere in primavera se in inverno è così bello. Abbiamo trovato e fotografato la protea, il fiore simbolo del Sudafrica e ci è piaciuto molto il viale delle canfore ... anche l'albero argento e ... l'elenco è troppo lungo: ci è piaciuto il giardino botanico con tutta la sua popolazione. Teniamo sempre d'occhio la Montagna che dal nostro arrivo è coperta con la tovaglia. Il nome Table Mountain vuol dire montagna tavolo. Prossima fermata è il Hout Bay. Siamo nel porto da dove partano le escursioni per l'isola delle foche. L'idea era proprio questa, ma i battelli non partivano e le foche c'erano anche là. Andava benissimo anche così, il posto era incantevole e il pesce che abbiamo mangiato al ristorante, che all'interno sembrava un vecchio veliero, era squisito. Dopo il pranzo anche il cielo era contento ed il suo colore azzurro lo dimostrava. Il sole era il nostro dessert, la ciliegina sulla torta che volevamo gustare sul Table Mountain. In venti minuti con il taxi siamo arrivati alla funivia. Lunga fila delle macchine al fianco della strada confermava che finalmente si sale sulla montagna. Il fondo alla cabina che ci porta a 1086 m sopra il livello del mare è girevole e la vista a 360 gradi è fantastica. Cape Town ha tutti i diritti di stare in cima tra le città più belle del mondo. Camminiamo su uno dei sentieri immersi nella vegetazione "fynbos" (cespuglio fino) che è molto simile alla macchia mediterranea. L'aria è molto fresca e le facce della gente sono sorridenti. C'è anche un animaletto, molto carino che ci dà il benvenuto. Dovrebbe essere dassie. Le pozzanghere d'acqua rimaste dopo la pioggia ci fanno deviare il percorso. Ci sono diversi percorsi che vanno dalla durata di 15 minuti ad un'ora e mezza. Su Table Mountain si può arrivare a piedi partendo dal centro della città, basta avere il tempo sufficiente e la preparazione fisica. Il nostro desiderio si è avverato; siamo saliti sulla montagna e abbiamo visto la Città del Capo dal "capo". L'immagine indimenticabile che abbiamo ammirato di nuovo appena ritornati a casa guardando un film girato in Sudafrica. |