La danza delle realtà

di Alejandro Jodorowsky
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Titolo dell'originale: La danza de la realidad, 2001
Letto nel marzo 2012

Alejandro Jodorowsky, nato nel 1929 a Tocopilla in Cile da genitori ucraino-ebrei, racconta in questo romanzo la sua vita che non è una vita "normale"; è una vita straordinaria di un personaggio straordinario. Leggere la sua biografia è un ottimo punto di partenza per comprendere meglio la psicomagia che è un suo metodo di curare le persone. Jodorowsky nella vita ha fatto tante cose, il teatro, i film, ha scritto i libri, disegnato fumetti… e tutto quello era in funzione di comprendere meglio il mondo che lo circonda, un'eterna ricerca della verità. Si sa che le persone curiose trovano le risposte e Alejandro già da piccolo mostrava la curiosità che non lo ha mai abbandonato.

Crescere in una famiglia come la sua è stata dura per un bambino che doveva ogni giorno dimostrare al padre la sua forza e il suo coraggio, superando le prove assurde come quella dove lui, bambino di cinque anni stava nella pozza con i polipi che gli si attaccavano alle caviglie. Nel romanzo non mancano le scene divertentissime come questa, che all'età di diciannove anni gli fa scoprire il surrealismo. Durante una lite tra i genitori la madre Sara dice al padre Jaime: "Questo uomo è un porco, mi fa vomitare". Stavano mangiando, e dietro la madre c'era un quadro a olio, il paesaggio della cordigliera che a lui non piaceva.

Di solito in questi casi Jaime si alzava per tirarle il pugno in uno dei sui bellissimi occhi. Stavolta non fu così: l'uomo impallidì, sollevò lentamente il piatto come il sacerdote solleva il calice e scagliò le uova fritte sulla testa di mia madre. Lei le schivò e quelle si spiaccicarono sul quadro. I due tuorli rimasero lì in mezzo al cielo. Appiccicati come due soli. E, rivelazione, per la prima volta quel volgare dipinto mi parve bello! Di colpo avevo scoperto il Surrealismo!

Più tardi non ebbi nessun problema a comprendere la frase del futurista Martinetti "La poesia è azione". Ho voluto citare questo episodio perché secondo me dice tanto sulla personalità di Jodorowsky e il suo particolare modo di comprendere le cose che succedono.

Imparare dai pagliacci, giocolieri ed equilibristi con i quali lavorava al circo, per una mente aperta come la sua, erano lezioni di vita. "Gli equilibristi dimostrano quanto sia pericolosa la distrazione: raggiungere l'equilibrio significa essere interamente nel Presente". Jodorowsky ha conosciuto vari personaggi che hanno cambiato la sua visione del mondo; Marie Lefèvre che leggeva i tarocchi, il monaco zen Ejo Tarata, la maga Pachita che operava le persone malate - sono solo alcuni nomi di una lunga lista. Per scoprire come è arrivato da magia a psicomagia dovete leggere "La danza della realtà". Il vostro sforzo sarà compensato come è stato per me, niente sarà come prima.

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