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Non sempre capita di scegliere il libro giusto, ma io sono di quelli che finisce di leggere anche i libri noiosi, veramente o apparentemente tali. In effetti succede che il libro è buono, ma il momento di leggerlo non è tale, per vari motivi. Mi è successo spesso anche di iniziare con tanta noia, pensando se proseguire o meno, ma alla fine ero molto contento della mia testardaggine di finire quello che si inizia. Ma ci sono effettivamente dei libri che non sono gran' che, che non ci divertono e figuriamoci che possano arricchire la nostra anima, però visto che li ho già letti, forse a qualcuno servirà per evitare il mio sbaglio.

Non un soldo di più non un soldo di meno

di Jeffrey Archer (08/2010)

Si tratta di un bestseller che ho preso in prestito da un amico. Dico, se si è venduto bene piacerà anche a me che non sono di gusti letterari rafinatissimi e mi piace leggere un po' di tutto. Un miliardario americano, ovviamente tutto fai da te per quanto riguarda il suo successo nella vita, mette in atto una società fittizia con lo scopo di guadagnare il denaro vendendo le azioni della stessa dietro false notizie che fanno crescere il valore delle stesse. E figuriamoci se non si trovano i quattro polli che abboccano: un professore di matematica, un medico, un commerciante d'arte ed un giovane ed affascinante conte inglese. Ma scoperta la truffa, uno di questi quattro, non si conoscevano tra di loro, convoca gli altri e propone di ritruffare il miliardario, visto che la legge è impotente (è un romanzo inglese, perciò l'Italia non c'entra) per avere indietro i soldi: non un soldo di più, non un soldo di mento, incluse naturalmente le spese che questi devono affrontare per effettuare le truffe.

Le truffe sono veramente penose e nessuno al mondo ci crederebbe alla veridicità di mettere in atto le cose simili nel mondo reale (esagero un po', e la prova è che milioni di persone hanno comprato questo libro). Verso la fine c'è un piccolo colpo di scena che non è male e fa passare il voto finale da un insufficiente ad un "appena leggibile", ma soltanto in spiaggia con frequenti pause per rinfrescarsi nel mare.

Sorry

di Zoran Drvenkar (08/2011)

Il titolo è in inglese, il scrittore ha chiare origini Slave (dal cognome sembrerebbe uno Sloveno; ieri gli abbiamo battuto uno a zero, parlo di calcio) ed il romanzo è ambientato in Germania, più precisamente a Berlino. Scritto un po' diversamente dai soliti thriller, con le frasi molto corte (non so se in tutto il libro c'è una che superi due righe) , ha una certa dinamicità innovativa e si legge con piacere. Si intrecciano più storie, che alla fine diventano una.

Quattro amici, due maschi e due femmine, aprono un'agenzia strana, che chiede scusa per quelli che non hanno coraggio di farlo da soli. Lavorano esclusivamente con le società, cioè escludono i privati, e generalmente si scusano con i dipendenti che hanno subito i torti dalle imprese dove lavoravano. Ma nel gioco entra un altro giocatore, che gli obbliga di chiedere scusa per un omicidio, e di chiedere scusa alla vittima dello stesso, cioè ad una persona morta. Si mescolano i paragrafi che raccontano del passato e del presente e che fanno crescere nel lettore la curiosità. E il bello è che la fine non è per niente scontata e che bisogna leggere fino in fondo per scoprire la verità. Consigliabile.

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