La ragazza che giocava con il fuoco

di Stieg Larsson
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Titolo dell'originale: Flickan som lekte med elden, 2009
Letto nel febbraio 2011

"Non esistono innocenti. Esistono solo diversi gradi di responsabilità". Parola di Lisbeth Salander. Ho scelto di cominciare a scrivere questa recensione scrivendo la frase che mi ha colpito maggiormente nel libro e lascio a ognuno di voi la libera interpretazione di queste parole, in fondo si sa, ognuno vede ciò che vuole vedere e ognuno capisce ciò che vuole capire. C'est la vie, direbbero i nostri vicini di casa francesi! Dopo aver terminato di leggere il primo episodio della trilogia di Larsson, "Gli uomini che odiano le donne", eccomi arrivata alla lettura del secondo.

Molte delle mie amiche mi hanno detto: "Sono belli tutti tre i libri ma il più bello rimane il primo". Si sa che sui gusti non si discute e che ognuno vive un libro in modo personale ma io non sono d'accordo sul fatto che il primo libro sia il migliore. "La ragazza che giocava con il fuoco" è una conferma del talento e della innata maestria dello scrittore svedese che ha saputo tenermi incollata al libro più di qualsiasi altro autore. La protagonista assoluta di questo secondo episodio è proprio il mio personaggio preferito, Lisbeth Salander, che pagina dopo pagina crea una suspense in grado di farmi rinunciare ad un buon film serale e scegliere il libro. A differenza del primo episodio che ruota intorno ad un'inchiesta giornalistica, qui siamo davanti ad un vero e proprio intrigo internazionale che coinvolge spie russe (le più improbabili), tre omicidi se così si può dire, importanti, e Lisbeth Salander come la principale indiziata. Ovviamente c'è anche il giornalista Mikael Blomkvist che per aiutare l'amica Lisbeth conduce un'indagine personale.

Questo libro mi è piaciuto proprio tanto. L'inizio è un po' lento, una "preparazione" per gli avvenimenti successivi. Nelle prime cento pagine non succede nulla ma nonostante questo non riesci a distogliere l'attenzione per un istante. Quando si entra nel "vivo" della storia inizierà la vostra totale dipendenza. La sera non riuscirete ad addormentarvi senza leggere qualche pagina, il primo pensiero della mattina sarà rivolto ai protagonisti del libro e sarete grati se il treno che la mattina vi porta in ufficio sarà in ritardo; leggerete di più! Nonostante le 750 pagine, leggerete la storia in pochissimi giorni e quando vi avvicinerete alle ultime pagine rallenterete la lettura, per far durare il libro ancora di più. A quel punto la vostra dipendenza da Larsson sarà totale.

Sapete già che sono molto critica verso i finali, in generale, non importa se si tratta del finale di un libro oppure di un film. Nel "Gli uomini che odiano le donne" ho definito il finale, una finale made in USA (scontato). Forse anche lo scrittore si è reso conto di questo e ha cercato di rimediare per il secondo finale che ho apprezzato molto, non c'è niente di patetico, di scontato ed è un ottimo finale che lascia una grande suspense. Vi consiglio di procurarvi subito il terzo libro e di tenerlo sul comodino, perché, credetemi, l'ho cercherete subito appena finito di leggere l'ultima frase della ragazza che giocava con il fuoco.

La regina dei castelli