La ragazza che giocava con il fuocodi Stieg Larsson |
SpaziOso
BARZELLETTE LIBRI Guida galattica La pelle fredda L'eleganza del riccio Custode di mia sorella Lontano da Cuba Correndo con forbici Ero dietro di te Maestro e margherita Ozio come stile di vita Pastorale Americana Ali Banana e la guerra Ogni cosa è illuminata Uomini odiano donne Ragazza che giocava La regina dei castelli Castelli di rabbia Hanno tutti ragione Zia Mame Quattro casalinghe Contro l'amore La danza delle realtà Vari libri VIDEO MUSICA FOTO DIGITALI FOTO DIVERTENTI CURIOSITA' POKER RICETTE SARDEGNA ZAGABRIA BELGRADO SARAGOZZA LAGHI ALPINI MADRID BERNINA EXPRESS TURCHIA BUDAPEST BOAVISTA AMSTERDAM SUDAFRICA NAPOLI E DINTORNI ISOLA DI MAFIA VALENCIA COSTA AZZURRA ORTONA NAMIBIA OMAN e DUBAI TIBET e CINA ISOLE EOLIE PRAGA CAMBOGIA SIVIGLIA CRACOVIA NEW YORK MAROCCO COPENAGHEN SAN PIETROBURGO ALBANIA SANTORINI RIGA ZANZIBAR ISLANDA GIAPPONE EDIMBURGO BARCELLONA PROVENZA ALBANIA e CORFÙ INDIA MOSCA SARDEGNA bis TENERIFE PORTOGALLO VENEZIA ABRUZZO USA BORMIO FES PAESI BASCHI MAREMMA TOSCANA UZBEKISTAN MARCHE ALTRI |
Titolo dell'originale: Flickan som lekte med elden, 2009 Letto nel febbraio 2011 "Non esistono innocenti. Esistono solo diversi gradi di responsabilità". Parola di Lisbeth Salander. Ho scelto di cominciare a scrivere questa recensione scrivendo la frase che mi ha colpito maggiormente nel libro e lascio a ognuno di voi la libera interpretazione di queste parole, in fondo si sa, ognuno vede ciò che vuole vedere e ognuno capisce ciò che vuole capire. C'est la vie, direbbero i nostri vicini di casa francesi! Dopo aver terminato di leggere il primo episodio della trilogia di Larsson, "Gli uomini che odiano le donne", eccomi arrivata alla lettura del secondo. Molte delle mie amiche mi hanno detto: "Sono belli tutti tre i libri ma il più bello rimane il primo". Si sa che sui gusti non si discute e che ognuno vive un libro in modo personale ma io non sono d'accordo sul fatto che il primo libro sia il migliore. "La ragazza che giocava con il fuoco" è una conferma del talento e della innata maestria dello scrittore svedese che ha saputo tenermi incollata al libro più di qualsiasi altro autore. La protagonista assoluta di questo secondo episodio è proprio il mio personaggio preferito, Lisbeth Salander, che pagina dopo pagina crea una suspense in grado di farmi rinunciare ad un buon film serale e scegliere il libro. A differenza del primo episodio che ruota intorno ad un'inchiesta giornalistica, qui siamo davanti ad un vero e proprio intrigo internazionale che coinvolge spie russe (le più improbabili), tre omicidi se così si può dire, importanti, e Lisbeth Salander come la principale indiziata. Ovviamente c'è anche il giornalista Mikael Blomkvist che per aiutare l'amica Lisbeth conduce un'indagine personale. Questo libro mi è piaciuto proprio tanto. L'inizio è un po' lento, una "preparazione" per gli avvenimenti successivi. Nelle prime cento pagine non succede nulla ma nonostante questo non riesci a distogliere l'attenzione per un istante. Quando si entra nel "vivo" della storia inizierà la vostra totale dipendenza. La sera non riuscirete ad addormentarvi senza leggere qualche pagina, il primo pensiero della mattina sarà rivolto ai protagonisti del libro e sarete grati se il treno che la mattina vi porta in ufficio sarà in ritardo; leggerete di più! Nonostante le 750 pagine, leggerete la storia in pochissimi giorni e quando vi avvicinerete alle ultime pagine rallenterete la lettura, per far durare il libro ancora di più. A quel punto la vostra dipendenza da Larsson sarà totale. Sapete già che sono molto critica verso i finali, in generale, non importa se si tratta del finale di un libro oppure di un film. Nel "Gli uomini che odiano le donne" ho definito il finale, una finale made in USA (scontato). Forse anche lo scrittore si è reso conto di questo e ha cercato di rimediare per il secondo finale che ho apprezzato molto, non c'è niente di patetico, di scontato ed è un ottimo finale che lascia una grande suspense. Vi consiglio di procurarvi subito il terzo libro e di tenerlo sul comodino, perché, credetemi, l'ho cercherete subito appena finito di leggere l'ultima frase della ragazza che giocava con il fuoco. |