Uomini che odiano le donnedi Stieg Larsson |
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Titolo dell'originale: Man som hatar kvinnor, 2005 Letto nel dicembre 2010 Era da tanto che non leggevo un libro. Rimango della mia opinione: quando si ha la testa pesante i libri non si leggono, non c'è la concentrazione giusta per godersi appieno ed apprezzare appieno il libro. Ho provato ad aprire alcuni libri ma inutilmente, mi stufavo dopo poche pagine e lasciavo perdere. Nonostante questo, non ho mai perso interesse nel gironzolare nelle librerie, così, giusto per vedere quali erano le novità del momento. Mi ricordo di aver visto più volte il libro Uomini che odiano le donne. Osservavo la copertina, mi dicevo "la solita americanata" e passavo oltre. Questa estate, a cena da una amica, per l'ennesima volta noto lo stesso libro e la mia amica mi dice: "ti consiglio di leggerlo, le prime trenta pagine sono un po' lente ma è molto bello e sappi che non finisce, per arrivare alla fine dovrai leggerti altri due volumi, sai, è una trilogia". Lì per lì butto giù un ok, grazie, leggerò sicuramente e mi dedico alla cena. Finite le vacanze, provo per l'ennesima volta in due anni a scegliere un libro, di quelli non molto impegnativi per la testa e mi ricordo della trilogia consigliatami poco tempo prima dalla amica. Vado in biblioteca, prendo Uomini che odiano le donne e comincio a leggere, già scocciata delle 676 pagine. Le prime trenta effettivamente risultano incomprensibili e lente e sono sul punto di mollare tutto ma poi si entra nel vivo della storia e per la prima volta da non so quanto tempo non riesco a smettere di leggere. Come prima cosa mi accorgo che non si tratta di un'americanata, anche perché l'autore non è americano bensì svedese. Come seconda cosa scopro (e ogni tanto mi chiedo dove vivo) che, non solo il libro è stato un enorme successo mondiale ma che hanno già fatto il film basato sulla storia e che a Stoccolma fanno dei tour che comprendono i luoghi narrati nel libro. Scopro anche, grazie a mio cugino svedese che attualmente c'è una produzione hollywoodiana che sta facendo il remake della versione cinematografica svedese. La storia è in realtà molto semplice e per riuscire a scrivere 676 pagine il defunto scrittore, Stieg Larsson era molto abile nel suo mestiere. Tutta la trama ruota intorno al giornalista, Mikael Blomkvist che viene accusato di diffamazione del noto finanziere Wennerstrom. Una volta condannato ed in attesa di passare tre mesi in carcere, viene ingaggiato da un altro importante finanziere, Henrik Vanger (oramai in pensione) che gli chiede di indagare sulla scomparsa di sua nipote Harriet avvenuta trentasei anni prima. Il nuovo incarico di Mikael oltre alla ricerca della verità sulla scomparsa della ragazza, consiste nel scrivere una biografia sulla famiglia Vanger ed in cambio, oltre al compenso economico gli vengono promesse delle rivelazioni per poter incastrare Wennerstrom. Con l'aiuto di una abilissima hacker, Lisbeth Salander, Mikael comincia a indagare nel passato dei Vanger. In realtà il libro ruota intorno a due story line, la scomparsa di Harriet e la vicenda Wennerstrom. Mi è piaciuta la dinamica con cui è scritto il libro, gli avvenimenti si susseguono uno dopo l'altro e davvero fai fatica a fermarti. Il personaggio che mi è piaciuto particolarmente è quello di Lisbeth, detta Sally e mi sono chiesta il perché. E' una ragazza anticonformista, non sta nelle regole della società, ne ha delle sue e prima di fare qualsiasi azione si fa la domanda "analisi delle conseguenze?". Tutti noi dovremmo analizzare le conseguenze prima di compiere qualche sciocca azione. Lisbeth è un personaggio diretto, che non usa mezzi termini, è un personaggio insolito ed è per questo che mi è piaciuta. Sulla ultima parte del libro avrei da ridire. Il libro, comunque un buon libro, sarebbe stato migliore senza le ultime dieci pagine in cui l'originalità di un poliziesco svedese, aihmè, lascia spazio alla non originalità made in USA. |